Ricordi di primavera: lo stelo che sapeva di “acqua e vino”

Memorie di come si viveva l’arrivo della primavera. Memorie patrimonio oramai di pochi affezionati che però rimangono vivide grazie ai loro racconti. Da un racconto di Angelo Boccanegra

L’acetosella, una pianta spontanea, molto comune sul nostro territorio.

Con l’arrivo della primavera e soprattutto con l’arrivo delle belle giornate, in passato aumentava la voglia di lunghe passeggiate in campagna con amici. Un tempo la campagna molfettese era bellissima. La voglia di percorrere i bellissimi sentieri sterrati di una volta, e di godere dei fantastici paesaggi incontaminati del nostro contado di allora, era davvero molto forte dopo i lunghi e freddi mesi invernali.

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Ricordo che durante le passeggiate se qualcuno veniva assalito dalla sete e si era sprovvisti di acqua, si rimediava con “l’acque e meìre” (dal vernacolo, letteralmente: “acqua e vino”), un fiore che cresceva ovunque: bastava succhiarne lo stelo per far sì che la sete si affievolisse. Ricordo ancora il sapore di quegli steli che sapevano di limone: alzi la mano chi in passato non ha mai succhiato lo stelo di una di quelle campanelle gialle.

Oggi sappiamo che quel fiore che un tempo formava enormi tappeti di colore giallo nelle nostre campagne, conferendo un tocco di estrema bellezza ai nostri bellissimi paesaggi primaverili fino a maggio, si chiama acetosella gialla proprio per quel suo strano sapore di aceto; sappiamo pure che la pianta è sì commestibile, ma il suo consumo deve essere moderato ed è sconsigliabile per chi ha problemi di calcoli renali, artrosi e reumatismi. Ha però proprietà astringenti, diuretiche, bechiche, depurative del sangue ed è utile nei disturbi gastrici e nelle congestioni epatiche. Le foglie e fiori, invece, possono essere utilizzati come rimedio per la febbre, influenza, diarrea, lesioni traumatiche e infezioni del tratto urinario.

In passato, però, non sapevamo nulla di tutto ciò. Ricordo ancora il sapore di quella pianta, era quello della primavera della mia gioventù e forse anche della vostra.

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