Racconti e ricordi: San Nicola per noi bambini di una volta

Il 6 dicembre è una giornata speciale per i bambini di molte città, perché questo è il giorno dei doni portati da San Nicola. Un giorno speciale ieri come oggi. In passato però… Da un racconto di Angelo Boccanegra

San Nicola di Bari

Il conto alla rovescia è cominciato. I bambini stanno già aspettando con trepidazione il 6 dicembre, il giorno dei doni portati da San Nicola. Magia e mistero di una bellissima tradizione. Forse non è più come una volta, però. Forse in questi ultimi anni la festa di San Nicola non è più vissuta come un tempo. Credo si sia persa quella sana ingenuità di noi bambini semplici di una volta.

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In questi ultimi decenni, i bambini attendono il giorno di San Nicola con meno trepidazione. Forse mi sbaglio, ma è questa la mia impressione. Per i bambini di oggi sembra sia festa tutti i giorni dell’anno. A noi bambini di una volta bastava davvero poco per essere felici perché molte erano per noi le rinunce e le privazioni durante l’anno. Forse per questo motivo San Nicola, in passato, era una festa tanto attesa. Durante l’anno non c’erano altre occasioni per ricevere regali. E poi con il giorno di San Nicola iniziava per noi un periodo davvero magico.

Iniziavamo ad aspettare “l’arrivo di San Nicola” già da mesi prima. Mi ricordo ancora di quando salivo sulla sedia per recitare la poesia a San Nicola, quando tutti mi guardavano con occhi quasi incantati. Quei regali, poi, quei pochi regali che, però, per noi ragazzi di una volta, dalle mille rinunce erano davvero tanto, ci duravano mesi interi. Come dimenticare i pomeriggi interi trascorsi a giocare con i doni di San Nicola. E poi, per noi ragazzini, quell’uomo dalla barba bianca che nella notte tra il 5 e il 6 dicembre scendeva dai camini esisteva davvero. Oggi, invece, i regali durano, per così dire, “da Natale a Capodanno”, oltre ad essere costosissimi come gli smartphone e i tablet che i bambini desiderano già in tenerissima età.

Il nostro piatto di San Nicola di una volta era un po’ diverso da quello di oggi, era composto da mandarini, arance, “r’ pstazze” (carrube), frutta candita, mandorle, castagne, ciambelle, cuscinetti di Gesù Bambino, “l’ cocche alla vainiglie” (i cachi), caramelle, liquirizie e qualche cioccolata, e dico per davvero “qualche”. E poi c’erano i quaderni a righi e a quadretti, una gomma, una matita… insomma, cose utili e semplici.

La sera prima, i nostri genitori (anche per evitare “spiacevoli incontri” ma questo l’abbiamo compreso solo anni dopo), ci invitavano in maniera anche brusca ad andare a letto presto. Per noi quello era l’ordine più bello dell’anno a cui nessuno di noi si sognava di trasgredire. Ci dicevano che San Nicola non poteva vederci svegli, altrimenti sarebbe scappato via con i suoi doni lasciando i piatti vuoti. Cercavamo quindi di addormentarci presto, anche se eravamo in apprensione, perché quella notte magica doveva trascorrere in fretta.

Come dimenticare poi quei primi rumori che la mattina presto ci facevano subito sobbalzare dal letto per andare in cucina. Alla vista di quei doni di San Nicola scattava subito la mitica frase: “avete visto che mi sono comportato bene?. Frase chiaramente rivolta ai genitori che durante tutto l’arco dell’anno, per evitare che facessimo marachelle, ci dicevano sempre: “se non ti comporti bene San Nicola ti porterà cenere e carbone”. Dentro di noi sapevamo però che cenere e carbone, nei piatti di San Nicola, non li avremmo visti mai.

Un po’ di tristezza sopraggiungeva quando ci accorgevamo che non tutti i desideri erano stati esauditi ma per noi ragazzi di quel bel tempo andato, andava bene lo stesso. La giornata poi non poteva volgere al termine senza aver fatto il classico “giro” fra nonni, parenti e comare varie. Un tempo “il San Nicola” come si usava dire, lo preparavano un po’ tutti per tutti. Era quello il vero giorno dei regali un po’ per tutti. Anche “le zite” (le giovani fidanzate), lo ricevevano soprattutto dalle suocere.

Sicuramente qualcuno dirà che i tempi cambiano, ma è altrettanto vero che sono ricordi di un’infanzia bellissima che abbiamo vissuto con quella sana ingenuità di allora.

Buon San Nicola a tutti.

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