Ricordi del Lunedì di Pasquetta di una volta

Il lunedì che segue la Pasqua è tradizionalmente dedicato alle scampagnate. Tempi addietro la meta preferita per i molfettesi era la Madonna delle Rose. Da un racconto di Angelo Boccanegra

Una mia vecchia foto di famiglia scattata durante un pellegrinaggio a San Michele, a Monte Sant’Angelo. Una volta ci si organizzava davvero in gruppi familiari numerosi, per le gite fuori porta o per i vari pellegrinaggi. Un tempo non era affatto agevole viaggiare, era sempre un’avventura, ma pur sempre una bellissima avventura. Bei ricordi. Angelo Boccanegra

Sul calendario c’è scritto “Lunedì dell’Angelo” ma per tutti noi è da sempre “la Pasquetta”, una festa che incarna la gioia, la condivisione e la rinascita dopo il periodo sacro della Pasqua. È un’occasione per rafforzare i legami familiari e sociali, per apprezzare la bellezza della natura primaverile e per celebrare la vita in tutte le sue forme.

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Viaggiamo insieme con i miei e forse anche con i ricordi di molti di voi sulla “Pasquetta di una volta”. Prima però, soffermiamoci sul bel racconto che ci è stato tramandato dai Vangeli.

Il Vangelo racconta che in questo giorno Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salomè andarono al sepolcro dove Gesù era stato sepolto, con degli oli aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù come era d’uso a quei tempi. Vi trovarono il grande masso che chiudeva l’accesso alla tomba spostato. Le tre donne smarrite e preoccupate, cercavano di capire cosa fosse successo, quando apparve loro un angelo che disse: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto” (Mc 16,1-7). L’angelo poi aggiunse: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli”. Dopo aver udito queste parole inequivocabili esse si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri.

La tradizione ha spostato questi fatti dalla mattina di Pasqua al giorno successivo (lunedì), forse perché i Vangeli indicano “il giorno dopo Pasqua”, anche se evidentemente quella a cui si allude è la Pasqua ebraica che cadeva di Sabato.

C’è da dire anche che l’espressione “Lunedì dell’Angelo” è tradizionale e non appartiene al Calendario Liturgico ufficiale della Chiesa Cattolica, che lo indica invece comeLunedì dell’Ottava di Pasqua”. Non è giorno di precetto per i cattolici. Civilmente il lunedì di Pasqua è un giorno festivo, perché fu introdotto dallo Stato italiano nel dopoguerra per allungare la festa della Pasqua, così come avviene per il 26 Dicembre, il giorno dopo il Natale, o per il Lunedì di Pentecoste.

Torre Madonna della Rosa. Situata nella omonima contrada, dista dalla città 1 km sulla via verso Bitonto. La costruzione, a base quadrata, risale al XV secolo ed ha un’altezza di 18 m suddivisa in tre piani, a cui si accede tramite scale in legno. La tradizione vuole che un ricco signore di Bitonto, assalito in quel luogo da briganti, ebbe salva la vita per il miracoloso intervento della Madonna apparsagli in un roseto; ed egli in segno di riconoscimento fece erigere la chiesetta obbligandosi anche per le spese del culto. La chiesetta, al piano terra, presenta sull’altare un’immagine della Madonna affrescata sul muro, mentre sulle altre pareti ci sono cinque quadri ad olio che rappresentano i Misteri. L’ingresso della chiesetta è quello principale, facilmente riconoscibile per la nicchia sovrastante con l’immagine della Madonna della Rosa e l’iscrizione: “ROSA MISTICA ORA PRO NOBIS”. Sul lato di levante c’è la porta d’ingresso della torre, che è sormontato da una saettiera sporgente in fuori e sorretta da due gattoni. Il primo piano ha una volta a botte e sei vani, mentre sul tetto, sul lato sinistro della torre, c’è un campaniletto a vela.

Il Lunedì dell’Angelo in Italia, è un giorno di festa che generalmente si trascorre insieme con parenti o amici con una tradizionale gita o scampagnata, picnic sull’erba e attività all’aperto. Una interpretazione di questa tradizione potrebbe essere che si voglia ricordare i discepoli diretti ad Emmaus. Infatti, lo stesso giorno della Resurrezione, Gesù appare a due discepoli in cammino verso Emmaus, a pochi chilometri da Gerusalemme. Per ricordare quel viaggio dei due discepoli, si trascorrerebbe, dunque, il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata “fuori le mura” o “fuori porta”.

La tradizione quindi, lo vuole giorno di gite, di scampagnate, ma è anche festa per la Chiesa, anche se, come abbiamo già detto, non di precetto, cioè non obbligatorio andare a messa.

Pasquetta evidentemente è un diminutivo-vezzeggiativo di Pasqua entrato nell’uso popolare per indicare la giornata festiva che segue la Pasqua. Il nome corretto di questa giornata festiva, il lunedì dopo Pasqua, è “Lunedì dell’Angelo” perché in questo giorno si ricorda l’angelo che apparve alle donne arrivate al sepolcro, ormai vuoto, di Cristo. È questo angelo, come abbiamo già visto, che annuncia la risurrezione e dice alle donne di avvertire gli Apostoli.

Dopo le grandi tavolate di Pasqua, il giorno di Pasquetta generalmente si trascorre insieme a parenti e amici, nella tradizionale scampagnata fra grigliate e relax. Generalmente si ritrovavano nuovamente i commensali del pranzo di Pasqua per condividere un pasto meno impegnativo. Si inaugura la griglia, preparando carni, pesci e verdure all’aria aperta. Il dilemma però in ogni tempo è sempre stato lo stesso: il meteo, come siamo soliti chiamare oggi quello che in passato molto comunemente si chiamava “u téimbe”. “Avà chiove?”, era l’angosciante domanda del giorno prima.

Veniva scelto il posto ideale che il più delle volte era una campagna propria o di qualche conoscente. Tempi  addietro la meta preferita per chi non aveva la possibilità di andare in campagna da qualche parente o conoscente, era la chiesetta torre della Madonna delle Rose, presa d’assalto da gruppi di comitive di giovani che si riversavano sulla piazzetta antistante la chiesetta o per i sentieri di campagna circostanti. Si andava a piedi alla Madonna delle Rose quando ancora non era una periferia della città facilmente raggiungibile con le autovetture come oggi.

In passato, non era importante la preparazione del menù, bastava qualcosa di semplice, gustoso e veloce, a volte bastava solo un po’ di carne e una fornacella per grigliarla e il gioco era fatto. L’importante era trascorrere una giornata rilassante, lontana dai problemi della vita quotidiana. Così la giornata passava fra giochi e divertimento, mentre i bambini trascorrevano il tempo con il pallone o divertendosi con giochi semplici, gli adulti trascorrevano il pomeriggio chiacchierando del più e del meno, all’ombra di qualche albero. Il tutto, tempo permettendo, perché come sempre, in questo giorno, il tempo è stato sempre un po’ bizzarro.

Buona Pasquetta a tutti.

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