Sono seppioline particolarmente callose, croccanti, che si mangiano crude senza alcun condimento, al più con due gocce di limone. Ma perché si chiamano gli “Allievi di Molfetta”?
La gastronomia Molfettese è molto vasta, comprende piatti semplici e piatti raffinati atti a conquistare l’interesse ed il piacere dei buongustai. Essendo la nostra una città marittima, i piatti tradizionali Molfettesi sono essenzialmente a base di pesce, tra i quali ricordiamo il famoso “cembotte“ che consiste in una zuppa di pesce fresco di scoglio condito con pomodori freschi, olio d’oliva, aglio e prezzemolo.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Una caratteristica dell’alimentazione dei molfettesi è mangiare il pesce crudo e tra questo troviamo gli alici spinati (conditi con olio e limone), “la merosche” (piccolissimi pesciolini), “l’aghestenèdde” (piccolissime triglie), “aleceiddè” e “saracheidde” (alici piccoli e salacchine), “pulp’a tenèriedde” (piccoli polpi che vengono inteneriti a mano) e “salipece“(piccoli gamberetti).
A Molfetta il crudo di mare viene definito £la colazione dei pescatori” e si compone di allievi, polpi, ostriche, noci (tartufi di mare), cozze nere, cozze pelose, ricci e tegliatelle di mare (striscioline sottili e croccanti tagliate da seppie adulte).
Una delle prelibatezze tipiche che hanno reso famosa Molfetta sono gli “allievi“, piccole seppioline tenere e gustosissime, che si trovano in commercio soltanto da maggio a settembre. L’ “allievo”, infatti, è il giovane esemplare di seppia e le sue dimensioni ne decretano la bontà: più è piccolo, più le sue carni saranno tenere e prelibate. Sono quindi seppie piccoline, non ancora cresciute, ma questo è vero solo in parte. Gli “allievi” comprendono i realtà ben tre specie diverse di piccoli di sepia officinalis, ovvero della seppia comune, ma è facile che ad essere venduti siano anche esemplari di sepia elegans e di sepia orbignyana, due specie che a differenza della prima restano di taglia molto piccola anche da adulti: massimo una decina di centimetri. Sono specie indicate come genericamente presenti nella zona dei fondali sabbiosi situati al largo della costa adriatica.
Insomma, quando compriamo gli “allievi” potremmo portarci a casa una normale seppia che deve ancora crescere, oppure particolari seppie “nane” che restano piccole anche quando crescono. Tranquilli: dal punto di vista del sapore non cambia nulla, visto che si tratta di prodotti sempre e prelibati. Cambia però l’impatto che si ha sull’ecosistema. E’ preferibile acquistare le seppie nane e non i piccoli esemplari di sepia officinalis che ancora devono crescere e riprodursi.