Molfetta racconta: San Nicola nella tradizione molfettese

La tradizione molfettese vuole che la notte tra il 5 e il 6 dicembre, San Nicola arrivi dal mare, vestito da marinaio e con un grosso bastone, per donare a tutti i bambini tantissimi regali e dolcetti

San Nicola di Bari. Olio su cracche’ tela juta, cm 50 x 60. Autore: Emanuele Ciavarrella, artista di Palo del Colle (BA). Dipinto in mostra dal 6 al 21 ottobre 2018 a Molfetta, presso la Sala dei Templari, nell’ambito della collettiva d’arte: “Terre di Puglia”.

La tradizione di San Nicola che porta doni ai bambini è cominciata molto tempo fa. Si è diffusa prima in Asia, quasi subito dopo la morte di San Nicola, e poi in tutto il mondo, anche in Italia a Trieste.

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L’usanza dei doni – secondo il Prof. Felice Tridente – venne importata a Molfetta da Trieste nei primi anni del 1800 dal commerciante Michele Panunzio che faceva viaggi commerciali tra Molfetta e Trieste con il suo veliero “La Bella Aurora”.

A quei tempi a Terlizzi si produceva molto olio e si esportava via mare da Molfetta in altri paesi. I marinai molfettesi giunti a Trieste un 5 dicembre furono ospiti del commerciante che aveva comprato l’olio e nella sua casa assistettero ai preparativi per la festività di San Nicola. I bambini mettevano la calza al camino e recitavano preghiere al Santo prima di andare a letto. Il giorno dopo, il 6 dicembre, trovavano i doni per tutti. Tornati a Molfetta, il capitano e i suoi marinai pensarono di iniziare anche da noi questa bella tradizione. E così negli anni seguenti i bambini di Molfetta, la mattina del 6 dicembre, iniziarono a trovare i doni.

In passato i bambini molfettesi ricevevano in dono frutta e dolcetti fatti in casa; i regali erano rari e consistevano in bambole di pezza oppure carretti in legno. Si usava anche far trovare la mattina presto, ai bambini, dei piatti pieni di mandarini, arance, carrube (che i nostri nonni chiamavano la cioccolata dei poveri proprio per la ricchezza di zuccheri e grassi), frutta candita, mandorle, castagne, ciambelle, “Cuscinetti di Gesù Bambino” (i dolcetti tradizionali molfettesi fatti di una crosta croccante a forma proprio di cuscinetti con un “cuore” morbido di fichi, frutta e spezie), cachi, caramelle e liquirizie.

San Nicola di Bari

«Il sonno di questa notte – scriveva Gerardo de Marco (San Nicola, in «Luce e Vita», n. 36 del 6 dicembre 1970) – è più leggero per i più piccoli i quali, col cuore in tumultuosa ansia e dominati da una giustificata impazienza, appena si fa giorno corrono dappertutto alla ricerca dei doni lasciati dal venerato Santo di Mira. Né si limitano a frugare in ogni più recondito angolo della propria casa, ma si recano anche dai parenti più intimi perché sanno che qualcosa c’è per loro».

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