Un dono che racconta di Puglia e di valori, dei luoghi cari a don Tonino Bello che è ancora vivo e presente tra la sua gente
La riproduzione in scala della croce pettorale di don Tonino Bello poggiata su una pietra di Lecce, la tipica pietra salentina. Ecco il dono che il Sindaco, Tommaso Minervini, ha consegnato, a nome della Comunità, nelle mani del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, che ha voluto essere a Molfetta nel giorno del 30 anniversario del Dies Natalis di don Tonino Bello.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Un dono significativo che racconta di Puglia e di valori. Dei luoghi cari a don Tonino che è ancora vivo e presente. Con le sue parole, il suo esempio, il suo essere uomo e rappresentante della Chiesa del grembiule e della Pace, testimone credibile del Vangelo fino in fondo, anzi fino in cima.
La Cattedrale gremita, i sindaci della Diocesi, uno accanto all’altro, insieme con il Sindaco di Alessano, città natale di don Tonino, i gonfaloni, il Capitolo Cattedrale, le autorità istituzionali, il Prefetto di Bari, i familiari, il suo popolo.
«Ringrazio sua Eccellenza il Vescovo della nostra Diocesi, monsignor Domenico Cornacchia – il commento del Sindaco, Tommaso Minervini – per avere dato a tutti noi, con la presenza del cardinale Zuppi, la possibilità di vivere un momento di riflessione corale. L’attualità del pensiero di don Tonino, le sue parole profetiche siano stimolo per tutti noi che custodiamo nei cuori e nelle menti la sua Santità».
«L’attenzione agli ultimi – diceva don Tonino – non è una scelta esclusiva ma inclusiva. Partire dagli ultimi per arrivare a tutti». E don Tonino non fu mai neutrale. Prese posizione. Decise di stare dalla parte dei poveri fino alla fine. In cinquantamila persone, forse di più, unite in un dolore quasi tangibile, si riversarono sulle banchine del porto, dove si celebrarono le esequie, per salutarlo.
Ma lui, in realtà, non è mai andato via. Si respira nei vicoli della città, nelle piazze, nei luoghi di dolore e di misericordia. Si evoca nelle preghiere. Lui che Venerabile è diventato da un pezzo e che, forse, ha insegnato ai più quanto debba essere umano un “uomo” per diventare Santo.