Molfetta ricorda: quando in villa c’era una bellissima fontana e non solo

Altri tempi, altra concezione della bellezza, fatta di tanta tanta semplicità e buon gusto, oltre che di arte

Molfetta. La Villa Comunale prima del 1929.

Non ci credereste, ma quella che vedete in queste cartoline d’epoca era la “Villa Garibaldi” di Molfetta, prima del 1929, quando c’era il monumento in marmo dedicato a Giuseppe Garibaldi, il famoso vecchio gazebo, di fine ‘800, sul quale in tanti hanno giocato da piccoli, abbattuto nel 1977, così tante volte ritratto nelle cartoline, sede dei concerti bandistici, e dulcis in fundo la bellissima fontana con i pesciolini rossi, abbattuta anch’essa anni prima. Il monumento ai caduti della prima guerra mondiale, opera dello scultore Giulio Cozzoli, sostituì nel 1929 il monumento a Giuseppe Garibaldi ora presente in piazza Effrem a Molfetta.

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La fontana e il gazebo, purtroppo, esistono oggi solo in alcune bellissime cartoline d’epoca. Purtroppo, dobbiamo dirlo, per alcuni decenni, la città ha subito una violenta foga devastatrice che ha cancellato per sempre, non solo opere bellissime, come la fontana e il gazebo della nostra villa comunale, ma anche bellissimi edifici, come il Palazzo Cappelluti. Senza dimenticare la vecchia Chiesa di S. Teresa, anch’essa abbattuta.

Ripercorriamo insieme oggi la storia della nostra villa comunale. L’area su cui insiste il giardino «per tutta la prima metà del XIX secolo fu un’estensione informe di terreni agricoli incolti, di proprietà comunale» (1), nota come Largo Porticella. Intorno al 1830, il largo fu regolarizzato dal Piano dell’architetto Vincenzo Mastropasqua e successivamente – su progetto dell’architetto molfettese Ferdinando De Judicibus (2) – collegato alla nuova stazione ferroviaria da un lungo viale alberato, che conferì all’area la «dignità di piazza principale anche per la sua vicinanza al centro antico» (3). Con il suo progetto, realizzato a partire dal 1864, il De Judicibus ridisegnò lo spazio e gli edifici più rappresentativi, sistemando la piazza a verde e attrezzandola a Villa, «[…] utilizzando soprattutto i pini, essenze arboree economiche e di facile coltivazione» (4). Nel 1865 fu deliberata ed eseguita la seconda piantumazione di alberi (5); una terza piantumazione fu prevista da un successivo progetto (1869) di De Judicibus (6), allo scopo di abbellire ulteriormente la Villa.

Molfetta. Villa Comunale nel 1899.

Nel 1882, un monumento in marmo dedicato a Giuseppe Garibaldi – opera dello scultore milanese Gerolamo Oldofredi (7) – veniva collocato al centro della Villa, intitolata prima a Vittorio Emanuele II, successivamente a Umberto I e infine all’Eroe dei due Mondi. Nel 1929, non senza qualche polemica, la statua fu trasferita in Corso Umberto I.

Molfetta. Fontana della Villa Comunale prima del 1929.

Nel 1929, il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale prende il posto della statua dedicata a Garibaldi. Opera del celebre scultore molfettese Giulio Cozzoli, il monumento è collocato in un’aiuola ottagonale a prato, individuato da un basamento lapideo attualmente sovrastato da ringhiera in ferro. L’imponente basamento, in pietra locale e alto 4 metri, è articolato su più livelli, con un’ampia fascia centrale bronzea a bassorilievi che rappresentano le Forze Armate coinvolte in scene di guerra; una lampada votiva bronzea è collocata su di un piccolo plinto rettangolare. Sulla sommità, una Vittoria Alata in bronzo, raffigurata nell’atto di sorreggere un fante morente. Antistante il monumento un palo in ferro per l’alzabandiera.

Molfetta. Villa Comunale. Foto scattata negli anni ’20. In pimo piano la fontana.
Il Monumento ai Caduti in una rara cartolina degli anni ’30. Da notare il fascio littorio alla base dell’altare

Sempre opera del Cozzoli, si trovano in Villa due busti dedicati a molfettesi illustri: un busto in marmo dello storico Francesco Carabellese (1939) ed uno in bronzo dedicato al medico e filantropo Edoardo Germano (1950). Presenti inoltre: busto bronzeo di Simon Bolivar (1979); busto bronzeo di Giuseppe Di Vittorio; busto bronzeo dedicato al vescovo Achille Salvucci (1988); busto bronzeo di Gaetano Salvemini, opera di Vincenzo M. Valente (1999).

Il giardino è piantumato con pini, lecci, cipressi, ulivi. Diverse le specie arbustive presenti, tra cui bosso, pitosforo, oleandro, palma nana, rosa, Salvia officinalis e Polygala myrtifolia. Con i lavori del 2007, 140 alberi di pino di Aleppo e 29 tamerici, affetti da gravi fitopatie, sono stati abbattuti e sostituiti con 96 lecci.

La recinzione che circonda completamente la Villa è costituita da un basso cordolo in pietra sovrastato da un’alta ringhiera in ferro, lungo la quale si sviluppano siepi di bosso.

Il Giardino pubblico si presenta in buono stato di conservazione. Nel corso degli anni è stato oggetto di diversi lavori di ristrutturazione. I più recenti sono iniziati nel 2004 e terminati nel maggio 2007, secondo il progetto di Riqualificazione Villa Comunale, riduzione dell’impatto acustico da traffico e potenziamento verde redatto dagli ingegneri Santina Roselli e Domenico Mastropierro. La Villa è stata riaperta al pubblico il 16 giugno 2007.

NOTE: (1) M. Binetti, Tutela e valorizzazione dei ‘Giardini Storici’: il caso di Corso Umberto I e Piazza Garibaldi a Molfetta, Tesi di Laurea, facoltà di Lingue e Letterature Straniere, A. A. 2011-2012 (relatore prof.ssa Mimma Pasculli Ferrara), p. 51. (2) Cfr. V. Cazzato, A. Mantovano, Giardini di Puglia. Paesaggi storici fra natura e artificio, fra utile e diletto, ed. Congedo, Galatina 2010, p. 314. (3) Ivi, p. 328. (4) Ivi, p. 462. (5) Ivi, p. 72. (6) Ivi, p. 78. (7) Cfr. M. Binetti, Tutela e valorizzazione dei ‘Giardini Storici’: il caso di Corso Umberto I e Piazza Garibaldi a Molfetta, Tesi di Laurea, facoltà di Lingue e Letterature Straniere, A.A. 2011-2012 (relatore prof.ssa Mimma Pasculli Ferrara), p. 70.

Antica fontana della Villa Comunale di Molfetta
Molfetta, Villa Comunale. Il Gazebo immortalato in questa suggestiva foto scattata durante la storica nevicata del 1956. Fu rimosso nel 1977.
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