Molfetta, Piazza Vittorio Emanuele II e il “masochismo amministrativo”

Molfetta, Piazza Vittorio Emanuele II. Cartolina d'epoca.

Una interessante opinione espressa dal Consigliere comunale di opposizione, Pietro Mastropasqua, dopo i “fatti di Capodanno”.

Molfetta, Piazza Vittorio Emanuele II. Cartolina d’epoca.

La piazza è il centro topografico di Molfetta. Fu intitolata al primo re d’Italia alla fine del XIX secolo in seguito all’avvenuta Unità d’Italia. In questa piazza fa mostra di sé il monumento al sovrano sabaudo. Stiamo parlando di piazza Vittorio Emanuele II, una piazza storica della città di Molfetta, recentemente interessata, purtroppo, da fatti di cronaca enfatizzati a torto o a ragione (la valutazione come sempre la lasciamo ai nostri lettori), dai media locali e nazionali.

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Oggi tutta la zona è centrale nell’insediamento molfettese, mentre alla fine del ‘700, costituiva la zona di nuova espansione della città, tanto che nel 1790 venne sistemata la strada nuova che andava dal Pozzo dei Cani al palazzo Cavalletti. Quest’opera si rese necessaria perché nel 1789 erano stati completati i lavori di costruzione della Strada Consolare di Puglia (poi SS 16), da Bisceglie a Molfetta. Come risulta da numerosi documenti storici, questa piazza, precedentemente, era stata denominata Largo Cavalletti, dal cognome dell’antico proprietario dell’area: il patrizio Don Salvatore Cavalletti, che volle edificarvi l’omonimo palazzo.

Prima della costruzione dell’edificio, la piazza aveva altre due denominazioni. Veniva correntemente chiamata Largo Piscina Nuova in quanto parte dell’omonima porzione del territorio comunale destinato all’espansione urbana, avvenuta fra la metà del ‘700 e la metà dell’ ‘800, una volta saturatosi il vicino quartiere Catacombe.

Molfetta, Piazza Vittorio Emanuele II. Cartolina d’epoca.

Altro nome che veniva dato alla piazza era Largo Santa Teresa, dal nome del convento delle Domenicane e della chiesa vicini, all’epoca siti nel rione S. Angelo come numerosi altri complessi ecclesiastici, oggi non più esistenti.

Dopo i “fatti di Capodanno”, quando in piazza si sono viste scene da guerriglia urbana, immortalate in un video divenuto poi virale sui social, si è nuovamente innescato, in città, il dibattito su quello che è stato fatto o non è stato fatto per quella piazza ma anche per tutto il quartiere, dalle varie amministrazioni comunali succedutesi alla guida della città negli ultimi decenni. Destinataria delle critiche maggiori è stata, inevitabilmente, l’attuale amministrazione. Succede, è normale che l’amministrazione alla guida della città sia destinataria delle critiche maggiori quando “accade qualcosa” a livello comunale, il Sindaco se ne faccia una ragione. E “qualcosa” è effettivamente accaduto a Capodanno. Vandali locali hanno festeggiato l’arrivo del 2024 ribaltando un’auto parcheggiata in piazza Vittorio Emanuele per poi far esplodere alcuni petardi nel motore. Un gesto immortalato dai telefonini in un video diventato virale sui social.

Una critica all’Amministrazione comunale, tra le tante, ci è sembrata affatto generica e forse non del tutto campata in aria. Come già accaduto in passato su altri temi o similari, pubblichiamo l’opinione di qualche cittadino, sia esso politico o no, che sottoponiamo alla valutazione e, inevitabilmente, alla discussione tra i nostri lettori. In tema, riteniamo interessante l’opinione espressa dal Consigliere comunale di opposizione, Pietro Mastropasqua, sulla sua pagina Facebook.

«Da anni tutti concordiamo – scrive il candidato Sindaco del centrodestra alle ultime elezioni comunali – che Piazza Vittorio Emanuele è un problema insieme al suo circondario. Ora non voglio fare filosofia, so che non avete tempo: parliamo di atti amministrativi. Se sono anni che è un problema – e per voi è un problema crescente, a quanto dicono i fatti – PERCHE’ sono anni che viene sistematicamente esclusa dal piano triennale delle opere pubbliche e da qualsiasi altra programmazione seria? Ve lo chiedo davvero con onestà intellettuale, e vi prego di accogliere la mia istanza allo stesso modo. Cioè… fatemi capire il motivo di questo masochismo amministrativo. Perché ?» 

Il quesito non è di poco conto e certamente induce a pacata e serena riflessione. Forse anche a discussione in tema.

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