Molfetta, l’inizio della Quaresima: storia della Processione della Croce

Dopo 2 anni la Croce torna per le strade di Molfetta. Finalmente la bella notizia che tutti attendavano. Nel tempo la processione ha subito modifiche fino ad assumere l’attuale connotazione. Foto di Leonardo Piccinni

L’uscita della Croce dalla Chiesa di Santa Maria degli Afflitti (Purgatorio). Il Confratello che porta la croce è anonimo, il suo volto non è visibile, come un vero penitente. Molfetta, 28 Febbraio 2017. Ph. Leonardo Piccinni

Tutto inizierà come la tradizione impone a mezzanotte in punto del Martedì Grasso, quando il campanone della adiacente Cattedrale scandirà i trentatré lenti rintocchi, nel pieno silenzio della notte. Sarà questo l’annuncio del brusco inizio della Quaresima e della fine del Carnevale, che precede l’uscita della Croce penitenziale dell’Arciconfraternita della Morte dalla Chiesa di Santa Maria Consolatrice degli Afflitti, da sempre conosciuta con la denominazione popolare di Chiesa del Purgatorio. La grande Croce sarà sorretta da un confratello incappucciato dell’Arciconfraternita, con a lato altri due che reggeranno ognuno un fanale.

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Inizierà così, dalla Chiesa del Purgatorio, un lungo cammino di silenzio e preghiera che percorrerà le medesime strade della processione dell’Addolorata, nel Venerdì di Passione, e della Pietà il Sabato Santo. La Processione terminerà poi presso le scalinate del Calvario, dove il sacerdote impartirà la benedizione, ricordando che il “Gran Tempo” è giunto.

La Processione della Croce, che inizia allo scoccare della mezzanotte tra il Martedì Grasso e il Mercoledì delle Ceneri con l’uscita della storica croce lignea dell’Arciconfraternita della Morte, risale ai primi anni del Novecento quando non era nemmeno una vera e propria processione. Si racconta che per accogliere la Quaresima, un corteo di fedeli partiva dalla casa del sacrestano del Purgatorio portando una grande Croce, probabilmente la stessa del sodalizio nero, la grande Croce latina di legno nero che al punto d’incrocio del braccio verticale con quello orizzontale, reca un tondo con il volto di Gesù Cristo ancora vivente e con gli occhi aperti. Il corteo faceva tappa presso le case dei vecchi amministratori e confratelli anziani dell’Arciconfraternita della Morte per consentire ai partecipanti di rifocillarsi nella nottata, naturalmente senza la presenza di un padre spirituale.

Con il tempo la semplice visita agli amministratori divenne una consuetudine e poi una vera e propria tradizione, fino a che, nell’assemblea della Congrega dal Sacco Nero, il 19 dicembre del 1948, si deliberò di prendere in carico l’organizzazione della Processione della Croce e fu stabilito come itinerario quello delle Processioni Pasquali.

“Rivolgiamo il nostro augurio a tutti i confratelli dell’Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero di Molfetta, dai più giovani a quelli più anziani: in un momento di particolare angoscia e agitazione per le notizie drammatiche ci giungono ogni giorno dall’Ucraina, abbiamo bisogno di un tempo da vivere insieme, uniti nell’amore incondizionato per la nostra Arciconfraternita”. Questo l’augurio del priore Onofrio Sgherza, del primo componente Michele Roselli, del secondo componente Gennaro Zaza e del padre spirituale Don Francesco Depalo per una Quaresima che sia vero cammino di fede condiviso.

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