Molfetta culti e tradizioni: “Sênd Ghërrar du veirne”

Il 9 febbraio, come ormai tradizione, religiosità popolare e folclore si infiammeranno intorno ad un grande falò che sarà acceso intorno alle ore 20 nei pressi della Chiesa del Purgatorio. Foto di Maria Cappelluti

Molfetta, Cattedrale di Santa Maria Assunta. Allestimento della solenne esposizione del busto reliquiario e dell’urna contenente le spoglie di San Corrado. Ph. Maria Cappelluti
Cattedrale di Molfetta, Cappella dei S.S. Pietro e Paolo, dove sono custodite le reliquie di San Corrado. Ph. Maria Cappelluti

Dopo l’allestimento della solenne esposizione del busto reliquiario e dell’urna contenente le spoglie di san Corrado, con l’avvio della novena in Cattedrale si sono aperti i festeggiamenti solenni in onore del Patrono di Molfetta.

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Una tradizione antica, legata al culto di san Corrado, era quella di incendiare per le strade i “fuochi di allegrezza” alla festa liturgica del 9 febbraio, festa di “Sênd Ghërrare du veirne” (“San Corrado d’inverno”), per distinguerla dalla “festa grenne d’la state” (cioè la festa estiva di luglio).

Gli anziani, per giustificare tale manifestazione, asserivano che quando la notte del 9 febbraio di un anno imprecisato del XIV secolo i molfettesi giunsero alle porte chiuse di Molfetta col prezioso tesoro delle reliquie del monaco Corrado, in attesa dell’alba accesero un grande falò, e consumarono frutta secca, “cicere e semmiende”, acquistata da navi mercantili ormeggiate al porto, finché al mattino non furono aperte le porte della città e il Vescovo non accolse le ossa del Santo inumandole sotto un altare del Duomo.

La tradizione si protrasse sino ai primi del ‘900, poi scomparve. Ma da qualche anno, su iniziativa di diverse associazioni, la tradizione dei fuochi è rinata, e anno per anno i fuochi d’allegrezza sono andati moltiplicandosi nei giorni precedenti alla festa. Anche quest’anno, la serata di sabato 8 febbraio, vigilia della festa, sarà dedicata all’accensione dei “fuochi d’allegrezza”, evento patrocinato dal Comune di Molfetta. Dodici tra Confraternite, Parrocchie e Associazioni realizzeranno e accenderanno i falò dedicati al Patrono in più quartieri della città. I cittadini avranno la possibilità di assistere all’accensione dei fuochi e alle diverse iniziative organizzate dai vari enti che mirano a coinvolgere adulti e bambini per riscoprire la figura di San Corrado e la storia plurisecolare legata, nel culto e nelle tradizioni, alla nostra città.

Al mattino di domenica 9 febbraio, giorno della Festa di San Corrado, si comincerà ad allestire su corso Dante il grande falò a cura del Comitato Feste Patronali che sarà incendiato a sera alla conclusione del Solenne Pontificale celebrato in Cattedrale dal Vescovo con la partecipazione del Capitolo Cattedrale, del clero cittadino, delle autorità civili e militari, delle Confraternite e Associazioni religiose cittadine.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta era anticamente la chiesa del complesso gesuita della città. Dopo la soppressione dell’ordine, il vescovo Antonucci ottenne la sua trasformazione nella nuova Cattedrale. La consacrazione avvenne il 10 luglio 1785, quando vennero traslate dal Duomo le ossa di San Corrado di Baviera, la cui festa patronale viene celebrata il 9 febbraio. In questa giornata vengono accesi i tradizionali falò, in ricordo di quanto accadde la notte del 9 febbraio di un anno imprecisato del XIV secolo quando i molfettesi giunsero alle porte chiuse di Molfetta col prezioso tesoro delle reliquie del monaco Corrado.
Busto argenteo di San Corrado. Il santo, in discordanza con la morte in età giovanile, venne rappresentato come un vecchio monaco. All’interno del busto è custodito il suo cranio. Il 4 agosto 2007 fu fatta la ricognizione della sacra reliquia. Ph. Maria Cappelluti
I molfettesi custodiscono le ossa di San Corrado di Baviera nella loro Cattedrale e precisamente nella Cappella dei SS. Pietro e Paolo. I resti mortali del compatrono della città di Molfetta sono visibili perché custoditi in un’urna d’argento e cristallo nella quale però, non c’è il teschio. Questo si trova invece incastonato all’interno di un busto argenteo custodito in una cassaforte che si trova sempre all’interno della Cattedrale, insieme al reliquiario con la terza vertebra cervicale del Santo, portato un tempo al capezzale dei moribondi. Ph. Maria Cappelluti
La festa liturgica di San Corrado cade il 9 febbraio, giorno della traslazione. Il 17 marzo si commemora il transito. La seconda domenica di luglio si festeggia il trasferimento delle reliquie nella nuova Cattedrale. Queste sono le date da tenere a mente per ammirare e venerare il busto argenteo che ha al suo interno “la capë dë Sênd Ghërrar”, la più preziosa reliquia dei molfettesi. Ed è per questo motivo che a Molfetta, quando qualcuno vuole esaltare al massimo un qualsiasi bene a cui tiene molto, dice: “u têng comë la capë dë Sênd Ghërrar”. Dal vernacolo, “lo custodisco come la testa di San Corrado”. Ph. Maria Cappelluti
Dal 1893 il corpo di San Corrado è custodito in una teca mobile d’argento e cristallo, spostata nel 1981 nella cappella dei SS. Pietro e Paolo della Cattedrale di Molfetta. Ph. Maria Cappelluti
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