“Le Nuove Torri di Molfetta”, l’opera maestosa di Gaetano Grillo

Rievocano le torri campanarie del Duomo romanico, da sempre simbolo di Molfetta e arricchiscono il paesaggio urbano di Molfetta dal 2019

Le Torri. Molfetta, nuovi scenari urbani by Luigi Gegè Gad Gadaleta
Il Maestro Gaetano Grillo

Gaetano Grillo, il prestigioso artista attivo a Milano, ha donato nel 2019 alla sua città natale un’opera monumentale. Essa è posta su una bellissima rotonda in ciottoli bianchi realizzata ad hoc in via Terlizzi, ed è costituita da due grandi torri di pietra e acciaio alte 9 metri che rievocano quelle del Duomo medievale di Molfetta, da sempre simbolo identitario della città marinara.

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Le due torri, alte circa nove metri, hanno una struttura portante verticale in acciaio inox, opera dell’artigiano Pasquale De Nichilo. Sono rivestite di lastre di pietra locale intarsiate dal marmista Giacomo de Gennaro, con le lettere dell’alfabeto grillico, un alfabeto capace di immortalare i nuovi paradigmi comunicativi. 

Si tratta di fatto, di un monumento di accoglienza, posto proprio all’ingresso della nostra città. Infatti le lettere, intarsiate su ciascuna facciata delle torri, compongono la parola Molfetta su ciascuna facciata. L’alfabeto è multiculturale, simbolo di una città colta, accogliente e operosa

Le “Nuove Torri di Molfetta” sorgono come la porta d’accesso degli anni Duemila: non più dal mare, come nel millennio scorso, ma dalle nuove vie di ingresso per una città che trae ormai le sue risorse dal commercio, dalla piccola industria, dalla tecnologia e dal turismo. E’ appunto la parola “Molfetta” che appare incisa nelle torri in quattro modi diversi, nelle lettere che compongono l’“Alfabeto grillico”, un personale sistema di segni inventati da Gaetano Grillo che fondono diverse culture. Così l’artista, che da sempre lavora intorno ai temi dell’identità, ha reso omaggio alla sua città che vuole proporsi aperta, multiculturale, operosa e accogliente a chi vi giunge.

Gaetano Grillo è nato a Molfetta nel 1952 ed è attivo a livello nazionale e internazionale già da molti anni. A Milano, dove vive, è stato docente titolare di Pittura all’Accademia di Brera e direttore della medesima Scuola di Pittura durante gli ultimi sei anni della sua carriera accademica. Come artista ha esordito giovanissimo, già nel 1970, con installazioni ambientali. Con la prima personale alla galleria La Bussola di Bari nel 1972 è seguito un ritorno alla pittura, conclamato con la mostra alla galleria Solferino di Milano nel 1976, intitolata appunto: “Sono felice quando dipingo”. Grillo anticipa così il ritorno generazionale ai linguaggi specifici dell’arte degli anni ’80 e aderisce al gruppo “Stazione Centrale” che si coagula intorno alla Galleria Cannaviello a Milano.

Dagli anni ’90, in coerenza con il suo percorso tematico da sempre centrato sull’idea di identità; elabora una sorta di nuovo alfabeto che fonde tutte le culture, le scritture, i segni e le icone di ogni civiltà, metafora del processo di globalizzazione del nostro tempo. Nel 2015 l’opera monumentale “Alfabeto Grillico” viene ufficialmente presentata in un luogo a lui da sempre molto caro, Matera, e pubblicata interamente in un volume edito dall’Editrice L’Immagine. Fu esposta a Molfetta per la prima volta fino all’8 dicembre 2019,  in un luogo veramente  inedito quale  l’Ex Molino e Pastificio Caradonna.

L’imponente Alfabeto Grillico, composto da 1400 bassorilievi, esposto a Molfetta presso l’Ex Molino e Pastificio Caradonna.
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