Il Torrione Passari viene “restituito” alla città di Molfetta

Nel Cinquecento la costruzione del Torrione rispose all’esigenza di proteggere con bocche da fuoco la cintura di costruzioni sul mare

Molfetta vista dal mare
Molfetta vista dal mare di Maria Cappelluti
Palazzo Galante Gadaleta, uno dei palazzi simbolo della città di Molfetta, unico accesso al Torrione Passari. Foto di Felice Tridente

La nostra città ha un centro storico molto particolare. Incomincia con un alto portale che prosegue con una lunga via: “Via Piazza”. Quest’ultima si dirama in una serie di strade parallele che si sviluppa in direzione Est-Ovest e si raccorda nei due poli del Duomo e del sito del Castello (distrutto nel 1416), attuale Piazza Municipio. Questa rete viaria, tagliata in senso Nord-Sud da via Piazza, strada principale del centro antico, è il risultato del progressivo addensamento edilizio che, tra XI e XVII secolo si verificò nella platea, l’antico slargo di cui parlano i documenti.

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I palazzi più significativi, collocati prevalentemente lungo il perimetro del borgo, risalgono al periodo successivo al 1529, anno del Sacco francese, che produsse danni notevoli al patrimonio architettonico e documentario della città.

A nord di Via Piazza, l’ultima strada a destra, si trova via Sant’Orsola dove ci sono palazzi molto importanti di famiglie molto famose di Molfetta: Passari e Gadaleta.

Affacciato sull’orizzonte dell’Adriatico, Palazzo Galante Gadaleta si distingue non solo per l’involucro in pietra dall’elevato pregio storico, artistico e architettonico, ma anche perché è l’unico accesso ad un grande bastione cilindrico del Cinquecento con funzioni difensive, il “Torrione del Mare di Passaro”, noto come Torrione Passari, ma anche come Torrione Gadaleta o Torrione Nisio. Edificato a partire dal 1515, per volere dell’Università di Molfetta, fu ceduto al barone Galente Gadaleta e, nel 1769, al casato Nisio. Ritornò alla città di Molfetta nel 1968 per volontà di Margherita Petroli, figlia di Vincenzo e Giustina Nisio.

Pozzo del Palazzo Galante Gadaleta
Il torrione proteso nel mare

Il torrione si presenta ancora oggi, a cinque secoli di distanza dalla sua costruzione, maestoso e compatto. Alla base, le mura sono massicce e raggiungono uno spessore di cinque metri che man mano diminuisce fino al cordone, da dove si sale fino alla sommità e da cui si assiste ad una visione a 360 gradi davvero spettacolare.

Nella parte centrale ci sono tre cannoniere disposte nelle tre direzioni dell’orizzonte. Nel 1955 il Torrione fu dichiarato “monumento di interesse artistico” dal Ministero della Pubblica Istruzione: dopo la riapertura al pubblico del 2003, è diventato un importante spazio espositivo che oggi si arricchisce di nuovi ambienti dopo i recenti restauri. Gli interventi di riqualificazione hanno portato al recupero di nuovi spazi a piano terra ed hanno interessato, tra le altre cose, anche la pavimentazione e l’eliminazione di strati di intonaco che, sulle pareti, coprivano la pietra. Interventi sono stati realizzati anche nei piani superiori.

Accesso alla parte centrale del torrione
Nuovi spazi recuperati dagli interventi di restauro
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