Visitando la Cattedrale di Molfetta: la magnifica cappella del Crocefisso

Una delle più belle cappelle di Molfetta con decorazioni barocche estremamente fantasiose e simbologiche. Una maestria scultorea che fa pensare alle influenze del barocco leccese. Fotoracconto di Nicolò Azzollini

Cattedrale di Molfetta, Cappella del Crocefisso. Nuove prospettive by Nicolò Azzollini

La Cappella del Crocefisso, fu fondata nel 1690 dal protonotario apostolico e primicerio Filippo Farelli, a devozione del padre Marino. Per la dovizia degli ornati e per l’incalzante decoro plastico, questa cappella, insieme a quella dei SS. Pietro e Paolo, è la più imponente della Cattedrale di Santa Maria Assunta, il principale luogo di culto cattolico di Molfetta.

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L’altare è inserito in una decorazione barocca, estremamente fantasiosa e simbologia. Dai plinti del basamento, contenenti gli stemmi dei Farelli e della Confraternita di Gesù, si avvitano, tra una molteplicità di putti, tralci di vite con frutti e grappoli d’uva. Nel sarcofago, posto alla base dell’altare, il Cristo morto.

Al centro, sull’altare, troneggia l’immagine del Crocifisso che volge le spalle alla lontana città di Gerusalemme: è proposta l’immagine del “Cristo vivo”, inchiodato agli assi della croce con tre chiodi. Sopra il crocifisso, la tela della Flagellazione mostra Cristo legato alla colonna del pretorio governato da Pilato; tale colonna, nell’esecuzione della pena, era bassa, sì da consentire al carnefice di colpire il condannato sia sulla schiena che sul petto, come si osserva la gestualità di uno dei due fustigatori; un terzo carnefice è ripreso nell’atto di legare le mani a Gesù.

Ai lati della tela, le statuine dell’Addolorata a sinistra, e quella della Maddalena a destra. Più in alto, troviamo la Veronica e S. Elena. Sulle pareti laterali, altre due tele raffigurano rispettivamente Cristo nell’orto e la Coronazione di spine. Queste due tele, assieme alla Flagellazione, furono inviate dal prelato Farelli da Napoli; si è orientati ad attribuire tutte e tre le opere al De Matteis, o comunque alla sua scuola.

Sotto la tela dell’orazione all’orto, una lapide funebre reca la data del 1690 ed in alto lo stemma di famiglia. A destra, invece, sotto la coronazione di spine, il cenotafio di Filippo Farelli con un busto del prelato e lo stemma di famiglia. La volta della cappella mostra la Deposizione. Opera del 1783, molto probabilmente di Vito Calò.

Fotoracconto: Cattedrale di Molfetta, Cappella del SS. Crocifisso. Ph. Nicolò Azzollini
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