Molfetta in arte: “La Deposizione di Cristo” di Giulio Cozzoli

“Incontro ravvicinato” con un’opera magna che ha ossessionato lo scultore per un lungo periodo della sua vita ma che non riuscì a vedere ultimata prima della sua morte per mancanza di un acquirente

“La Deposizione” di Giulio Cozzoli, Museo Diocesano Molfetta – Ph. Felice Tridente

Di ispirazione michelangiolesca, frutto di uno studio iniziato nel 1925 e terminato alla fine degli anni ’30, ‘La Deposizione di Cristo’ di Giulio Cozzoli è stata tradotta in bronzo dal nipote dello scultore, Maurangelo Cozzoli, con un lavoro durato dagli anni ’70 agli anni ’80 del secolo scorso.

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Risalgono al 1931 i primi studi relativi al Gruppo “La Deposizione di Cristo”, opera monumentale che impegnerà lo scultore molfettese Giulio Cozzoli a lungo fino ad esprimere la summa dell’espressione artistica tracciata in molti dei lavori precedenti. Nel 1945 l’opera da lui stesso voluta, senza un committente, vede la sua completezza “… dopo sette anni di effettivo e faticoso lavoro…”. Negli anni a seguire, quest’opera monumentale, diverrà motivo di lunghe traversie che caratterizzeranno il resto della sua vita nella ricerca dei fondi utili a tradurla in marmo o in bronzo.

Nella notte del 15 febbraio del 1957 lo scultore muore improvvisamente. Il Comune istituisce un Comitato per le onoranze funebri che, tra l’altro, organizza una mostra delle sue opere nello studio di Palazzo Cappelluti e il 6 novembre dello stesso anno verrà scoperta una targa commemorativa in Via Rattazzi 33 con l’epigrafe: “Qui nacque e morì Giulio Cozzoli grande scultore. Egli faceva dell’arte una realtà e l’arte fece di lui una verità”.

“La Deposizione” resterà in gesso nello studio dello scultore fino al 1971 quando per la necessità di demolire lo stabile il nipote Maurangelo Cozzoli s’impegnerà al trasferimento del gruppo verso Verona dove lavorerà egli stesso alla traduzione in bronzo fino al 1985 quando il gruppo tornerà a Molfetta per ulteriori lavorazioni e la definitiva patinatura (1989-1996). Fu esposta nel Duomo di San Corrado e nella Chiesa di Gesù e Maria a Roma. Per parecchi anni è stata ospitata nella Gipsoteca “Giulio Cozzoli”, all’interno della Fabbrica San Domenico, istituita nel 2007 per volontà della famiglia Cozzoli per ospitare alcune opere in gesso, bozzetti da tradurre in marmo o in bronzo, ispirate alla statuaria classica o anche al più moderno stile degli anni ’30 del Novecento, ad opera dello scultore molfettese Giulio Cozzoli.

Incontro Ravvicinato con “La Deposizione di Cristo” di Giulio Cozzoli. Ph. Nicolò Azzollini

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