Un lettore scrive a Molfetta Discute. Pubblichiamo di seguito le foto che ci ha inviato e la sua lettera nella quale ci descrive, con un po’ di ironia, alcune particolarità architettoniche di un’isola pedonale ben nota ai molfettesi per tutte le sue anomalie.
Molfetta, Lungomare M. Colonna. Un’isola pedonale davvero molto particolare.
«Forse non tutti i cittadini molfettesi sanno – scrive un lettore a Molfetta Discute – che anche a Molfetta c’è una “pietra d’inciampo”. Però non è come quelle in memoria dei deportati nei campi nazisti, quella molfettese è proprio “d’inciampo” nel vero senso della parola, ovvero è messa per far inciampare i cittadini meno attenti mentre camminano sul marciapiede. Ma non finisce qui».
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Il lettore a questo punto evidenzia un’altra chicca di quell’isola pedonale, oltre alla singolare “pietra d’inciampo”. «Il marciapiede – scrive con ironia – è dotato anche dell’opera denominata “l’aiuola senza fine” che, nel segno della più attuale avanguardia, si può attraversare facendo gli equilibristi sul cordolo del marciapiede evitando di finirci dentro». «Il tutto completato – e siamo ad un’ulteriore particolarità architettonica di quel marciapiede, cosa che si evince chiaramente anche dalla seconda foto pubblicata – dalla rampa finale del marciapiede che ancora oggi non si è capito a chi serva, e come si fa a usufruirne, visto che porta dritto all’interno della “aiuola senza fine”».
Davvero notevole! «Che dire – così si conclude la missiva -, due “opere d’arte” in pochi metri… Davvero non capisco chi si lamenta di questa amministrazione… ad maiora».
Ringraziamo il lettore per aver scritto a Molfetta Discute e per le foto inviate. Non siamo certi, però, che queste “opere d’arte” siano opera di questa amministrazione. Forse all’attuale amministrazione compete rimediare a queste “opere d’arte” che inevitabilmente suscitano interrogativi legittimi sulla loro “ratio progettuale”.
