La suggestiva notte dei Santi Misteri a Molfetta

Molfetta rivivrà fra poche ore uno degli eventi più importanti dell’anno. In uno scenario quasi surreale, nel buio della notte illuminata solo dal bagliore dei ceri, in un momento ben preciso, il tempo sembrerà arrestarsi all’improvviso. Sarà quella l’ora dell’uscita lieve del Cristo Morto dalla Chiesa di Santo Stefano, il momento culminante dell’uscita della processione dei Cinque Misteri..

Molfetta, processione dei Cinque Misteri. Uscita di Cristo Morto dalla Chiesa di Santo Stefano. Ph. Luigi Gadaleta
L’ultimo dei Misteri è il Cristo Morto. Gesù, ormai esanime, versa disteso su un masso con il busto e la testa leggermente rialzati. L’anatomia è eccellente e il volto di una straordinaria intensità. Le mani e i piedi forati dai chiodi che hanno fermato il corpo del Redentore al suo patibolo, il costato trafitto dalla lancia del centurione da cui ancora sgorga un rivolo di sangue.
Molfetta, Venerdì Santo, Processione dei “Cinque Misteri”. Ph. Maria Cappelluti

Le radici della Settimana Santa a Molfetta si perdono nella notte dei tempi e in quei racconti, tramandati di padre in figlio, che hanno consentito il perpetuarsi di tradizioni gelosamente custodite.

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“Se gran parte dei nostri antichi riti, ed in modo particolare quelli quaresimali, sembrano non tramontare difronte all’attuale modernismo, in cui i costumi ed i modi di vivere cambiano assai rapidamente, lo si deve unicamente alla fede ed al sentimento popolare dai quali essi sono sostenuti. Le varie tradizioni altro non sono che l’esaltazione della fede stessa”.

Questa significativa citazione di Gerardo de Marco, contenuta nel suo libro “Dalle Ceneri alla Settimana Santa” (Ed. Mezzina, Molfetta, 1975), rende ancora molto bene l’idea della tensione spirituale che la città intera vive ogni anno in questo particolare periodo dell’anno.

Già dal primo giorno di Quaresima la Città vive con trasporto questo particolare periodo dell’anno accompagnato dalle tradizionali marce funebri e da appuntamenti scanditi dalla storia. Il primo di questi è la Processione della Croce: alla mezzanotte tra l’ultimo giorno di carnevale e il Mercoledì delle Ceneri, dalla chiesetta del Purgatorio, esce la processione della Croce che attraversa la Città percorrendo lo stesso itinerario delle processioni dell’Addolorata e della Pietà per terminare al Calvario dove un’omelia dà l’inizio al periodo Quaresimale. La Croce è sorretta da un confratello della Morte accompagnato da altri confratelli incappucciati con indosso il saio nero (due reggono i fanali). La processione è accompagnata per tutta la sua durata da un quartetto di musicisti che esegue un’antica nenia eseguita da tamburo, grancassa e flauto completata da squilli di tromba (meglio noti come “ti–tè”) per avvisare il popolo.

Altro importante momento che precede la Settimana Santa è la Processione della Beata Vergine Addolorata portata a spalla dai Confratelli della quadricentenaria Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero, seguita da un baldacchino nero a 8 aste e dalla banda musicale. Il Venerdì che precede la Domenica delle Palme (il Venerdì di Passione), e al termine del Settenario in Suo onore, la Processione ha inizio nel pomeriggio alle 17 con l’uscita dalla chiesa del Purgatorio mentre la banda musicale esegue le strazianti note de “La Sventurata”. La Madonna è vestita di nero e il suo strazio materno è rappresentato da un pugnale conficcato nel petto.

Il Giovedì Santo, dopo le cerimonie liturgiche pomeridiane, le Chiese preparano i loro repositori, noti al volgo come “Sepolcri”, in maniera artistica, addobbandoli con fiori, candele, luci ed elementi di arte povera. Il popolo visita i repositori. Di particolare effetto quelli della Arciconfraternita della Morte e della Arciconfraternita di Santo Stefano che richiamano migliaia di fedeli. La città è gremita di visitatori locali e turisti pronti a visitare i sepolcri, che secondo la tradizione, devono essere visitati in numero dispari.

Molfetta, Processione dei Cinque Misteri 2022. Ph. Maria Cappelluti

“I simulacri dei Cinque Misteri – scrive sempre Gerardo de Marco nel suo libro già citato – vengono disposti con particolare collocazione che varia di anno in anno, dando vita a scenografie suggestive. Le candele, i fiori e i drappi con i quali viene addobbata la chiesa, conferiscono al luogo quell’atmosfera mistica, che invoglia il fedele a sostare un attimo in preghiera davanti a quei simulacri che ripropongono i momenti dolorosi della Passione e Morte di Gesù”.

In questa giornata la tradizione vuole che ci si astenga dalle carni ed è usanza mangiare il “pizzarello” semplice pane farcito con del tonno. I ragazzi e non solo, spesso trascorrono tutta la serata in giro, rifocillandosi con questo filoncino dalle estremità allungate farcito con tonno e, per chi lo desidera, anche con ulteriori varianti (capperi, pomodoro, acciughe …). Questo serve a rimanere in forza per assistere alla più suggestiva delle processioni: quella dei Santi Misteri che inizia alle 3:30 della mattina del Venerdì Santo nel più assoluto silenzio, rotto solo dalle marce funebri e dalle preghiere, e soprattutto nel buio del borgo antico della città. La processione parte dalla Chiesetta di Santo Stefano.

La notte tra il Giovedì e Venerdì Santo, Molfetta vive vive uno degli eventi più suggestivi dell’anno. In uno scenario quasi surreale, nel silenzio della notte, in quel momento di calma prima dell’alba, il tempo sembra fermarsi quando dalla Chiesa di Santo Stefano iniziano ad intravedersi, illuminati dal bagliore delle candele, i piedi della statua lignea del Cristo Morto. E’ il momento culminante dell’uscita dei Cinque Misteri.

Le cinque statue in legno rappresentano i Misteri dolorosi, ovvero i momenti della Passione di Cristo. Nel cuore della notte dalla antica chiesa di S. Stefano i Misteri si incolonnano sul Borgo. Il momento di massima partecipazione si ha quando dallo stipite in pietra si intravedono al bagliore delle candele i piedi della statua lignea del Cristo Morto.

Nel silenzio della devozione dell’intera comunità il buio viene flebilmente rischiarato dalla tremula luce delle candele e dallo squarcio del ti-te. Cristo all’Orto (del Getsemani), Ecce Homo (vulgo Cristo alla Canna), Cristo alla ColonnaCristo al Calvario e Cristo Morto sono statue lignee di pregiata fattura. Il Cristo Morto è seguito da un baldacchino (vulgo l’asta) con sei mazze e vede il susseguirsi delle statue che rappresentano il Calvario di Gesù prima della morte.

Molfetta, uscita di Cristo Morto dalla Chiesa di Santo Stefano. Processione dei Cinque Misteri 2022. Ph. Francesco de Chirico

Cristo all’Orto è portato a spalla dalla Confraternita di Maria SS. Assunta in Cielo, Gesù flagellato è portato a spalla dalla Confraternita di Maria SS. del Buon Consiglio, Gesù coronato di spine è portato a spalla dalla Confraternita di Maria SS. della Purificazione, Gesù che sale il Calvario è portato a spalla dalla Confraternita della Beata Vergine della Visitazione, Gesù Morto, l’ultimo dei Misteri, ormai esanime, disteso su un masso con il busto e la testa leggermente rialzati, è  portato a spalla per la vie della città dai confratelli dell’Arciconfraternita di Santo Stefano.

L’anatomia di Cristo Morto è eccellente e il volto di una straordinaria intensità. Le mani e i piedi forati dai chiodi che hanno fermato il corpo del Redentore al suo patibolo, il costato trafitto dalla lancia del centurione da cui ancora sgorga un rivolo di sangue.

“Crìste Mùerte”, in vernacolo, è la statua più attesa e ossequiata. I confratelli infatti hanno il cappuccio abbassato in segno di rispetto e per non farsi riconoscere dalla folla che li guarda e li segue. L’ultima statua è fatta uscire come sempre da consuetudine alle ore 4 precise del mattino nel buio più totale infranto salo dalla luce dei ceri accesi dei confratelli. L’atmosfera è davvero suggestiva ed emozionante. Lo scenario è quasi surreale. Le statue si muovono lente per le strade del centro sulle note delle marce funebri e in piena notte. Un evento da non perdere, nel solco della tradizione secolare.

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