Pregevole descrizione del Borgo antico di Molfetta, scritta da Gerardo de Marco e tratta dal suo libro “Acquerelli molfettesi: immagini, tradizioni e folclore, frammenti“, edito dalla Tipografia Mezzina nel 1969. Un pezzo di autentica poesia
«Costeggiato da un lato e per buona parte dal caratteristico Muro, il «Borgo» offre spunti panoramici, di storia, di arte, di lavoro, di religione. Attraversandolo da un capo all’altro, l’occhio mai sazio si sofferma amorevolmente e con infinita suggestione a meditare sulle testimonianze eloquenti di un passato spiccatamente operoso edenso di fede religiosa, rappresentato dalle chiese sparse in tutta la sua lunghezza. A breve distanza l’una dall’altra, si contrappongono l’imponente facciata barocca della Cattedrale e quella rinascimentale del Purgatorio; più giù, le chiesette di S. Anna e S. Stefano quest’ultima affiancata da un campaniletto ricoperto di piastre policrome. Sia pure parzialmente si scorge dal Borgo la Chiesa Vecchia di stile romanico-pugliese, a 3 cupole, adorna di due pregevoli torri campanarie a bifore (la più originale delle chiese pugliesi del XII-XIII secolo). Quasi al centro del «Borgo», il monumento innalzato a Giuseppe Mazzini (scult. F. Cifariello), sta ad attestare il patriottismo dei molfettesi, mentre alle spalle di esso un arco a tutto sesto, in pietra viva, indica l’ingresso alla trapezoidale città vecchia – un vero dedalo – costruita sull’isoletta di Sant’Andrea.»
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!