Il pur caro e vecchio “Borgo”. Viaggio nel bel borgo antico di Molfetta

Pregevole descrizione del Borgo antico di Molfetta, scritta da Gerardo de Marco e tratta dal suo libro “Acquerelli molfettesi: immagini, tradizioni e folclore, frammenti“, edito dalla Tipografia Mezzina nel 1969. Un pezzo di autentica poesia

Molfetta, Corso Dante (Il Borgo), in una cartolina storica degli inzi del ‘900. Da notare la caratteristica pavimentazione stradale fatta di sampietrini, scomparsa poi forse negli anni ’60/70 sotto una coltre di asfalto.

«Costeggiato da un lato e per buona parte dal caratteristico Muro, il «Borgo» offre spunti panoramici, di storia, di arte, di lavoro, di religione. Attraversandolo da un capo all’altro, l’occhio mai sazio si sofferma amorevolmente e con infinita suggestione a meditare sulle testimonianze eloquenti di un passato spiccatamente operoso edenso di fede religiosa, rappresentato dalle chiese sparse in tutta la sua lunghezza. A breve distanza l’una dall’altra, si contrappongono l’imponente facciata barocca della Cattedrale e quella rinascimentale del Purgatorio; più giù, le chiesette di S. Anna e S. Stefano quest’ultima affiancata da un campaniletto ricoperto di piastre policrome. Sia pure parzialmente si scorge dal Borgo la Chiesa Vecchia di stile romanico-pugliese, a 3 cupole, adorna di due pregevoli torri campanarie a bifore (la più originale delle chiese pugliesi del XII-XIII secolo). Quasi al centro del «Borgo», il monumento innalzato a Giuseppe Mazzini (scult. F. Cifariello), sta ad attestare il patriottismo dei molfettesi, mentre alle spalle di esso un arco a tutto sesto, in pietra viva, indica l’ingresso alla trapezoidale città vecchia – un vero dedalo – costruita sull’isoletta di Sant’Andrea.»

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