Accadde oggi, 29 maggio 1914: inizia la pubblicità della Coca-Cola

Inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l’8 maggio 1886 ad Atlanta, Georgia, inizialmente come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza il primo nome che venne dato alla bevanda fu “Pemberton’s French Wine Coca

La storia della bevanda Coca-Cola inizia l’8 maggio 1886, quando il farmacista statunitense John Stith Pemberton ad Atlanta, Georgia, scopre un elisir magico miscelando con un mestolo misteriosi ingredienti in una grande marmitta a tre piedi. Il dottor Pemberton non era arrivato per caso a questo risultato. In quegli anni la medicina era primitiva e gli elisir promettevano effetti magici. E’ questa la realtà in cui nacque la Coca-Cola. Il primo nome che venne dato alla bevanda fu “Pemberton’s French Wine Coca”. Quella di Pemberton era una variazione del cosiddetto “vino di coca” (o Vin Mariani), una miscela di vino e foglie di coca che aveva avuto largo successo in Europa quando era stata creata dal farmacista corso Angelo Mariani, utilizzata come rimedio tra i più popolari contro l’influenza, anemia, mal di stomaco. Successivamente Pemberton ne modificò la formula, togliendo l’alcool e aggiungendo un po’ di caffeina, nota per le sue proprietà stimolanti e altre essenze vegetali al fine di rendere più gradevole il gusto.

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Tale sciroppo, ancora senza nome, doveva essere smerciato come rimedio contro il mal di testa e la stanchezza. Inoltre allungato con acqua gassata, era molto gradevole e rinfrescante. Il 29 maggio 1886, il farmacista portò la sua scoperta nella farmacia Jacob, uno dei più grandi drugstore di Atlanta e lì, fu messa in vendita la straordinaria bibita, preparata al momento, aggiungendo allo sciroppo, in un bicchiere, acqua gassata. Il nome fu suggerito da uno dei soci di Pemberton, Frank Robinson. Egli propose Coca-Cola Syrup and Extract, dal nome dei suoi ingredienti principali, che fu abbreviato in Coca-Cola. Altro importante elemento nello straordinario destino della Coca-Cola è la sua grafia particolare che la caratterizza poco dopo la sua comparsa. Il contabile del farmacista, Robinson, che già aveva avuto l’idea del nome, propone un marchio personale, scritta con svolazzi e filetti che ancora oggi sopravvive, disegnata a mano con la quale riempiva i libri contabili. E’ stupefacente come dopo oltre un secolo nessun elemento è stato tolto o aggiunto alla grafica di questa bevanda.

Il Dr. Pemberton non comprese mai a pieno il potenziale della bevanda che aveva creato. Cedette a poco a poco quote dell’azienda a diversi soci e, poco prima della morte nel 1888, vendette il resto di Coca-Cola ad Asa G. Candler. Abile uomo d’affari della città, Candler procedette ad acquistare la partecipazioni altrui e ad acquisire il controllo completo della società. Quotata in borsa nel 1919 e diffusasi a livello mondiale nel 1920, la Coca Cola diventò un vero e proprio “business” gestito dalla Coca Cola Company newyorchese. Nel 1927 arrivò anche in Italia, mentre tra il 1960 e il 1980 comparvero sia la Coca Cola in lattina che quella in PET (polietilene tereftalato), cioè in una speciale resina termoplastica, affiancandosi all’ormai nota Coca Cola in vetro del 1916. Inoltre, la bibita è facilmente reperibile in tantissimi ristoranti nazionali ed esteri, è bevanda prediletta nei fast-food, e ha al suo attivo un museo ad Atlanta ad essa dedicato, più alcuni negozi di merchandising come i World of Coca Cola di New York e Las Vegas.

Coca-Cola. Manifesto pubblicitario della fine dell’Ottocento interpretato da Hilda Clark
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