A Molfetta torna l’appuntamento con la Processione della Croce

Manca poco all’inizio della Quaresima, un periodo molto intenso e ricco di momenti carichi di fede e spiritualità.

Molfetta, uscita della Croce dalla Chiesa del Purgatorio. Ph. Leonardo Piccinni
La grande Croce latina di legno nero che al punto d’incrocio del braccio verticale con quello orizzontale, reca un tondo con il volto di Gesù Cristo, ancora vivente e con gli occhi aperti. Molfetta, Processione della Croce 2019. Ph. Antonio Fiore.

Molfetta, Martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale. Fra poco, a mezzanotte in punto, il campanone della Cattedrale di Molfetta, nel pieno silenzio della notte, scandirà 33 lenti e funerei rintocchi. Sarà l’annuncio del brusco inizio della Quaresima e della fine del Carnevale.

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A Molfetta i riti quaresimali prendono il via esattamente allo scoccare della mezzanotte dell’ultimo giorno di Carnevale con l’uscita dalla Chiesa di Santa Maria Consolatrice degli Afflitti, popolarmente nota come Chiesa del Purgatorio, della Croce penitenziale dell’Arciconfraternita della Morte.

Questa grande Croce, sorretta da un confratello incappucciato del sodalizio nero, con a lato altri due che reggeranno ognuno un fanale, si farà strada sul sagrato della Chiesa del Purgatorio, per dare inizio alla Quaresima. A Molfetta la Processione della Croce segna prepotentemente il passaggio dal periodo carnevalesco ai riti sacri quaresimali.

L’uscita della grande Croce dalla Chiesa del Purgatorio darà inizio, nel pieno silenzio della notte, dopo i 33 lenti e funerei rintocchi del campanone della Cattedrale, ad un lungo cammino di silenzio e preghiera che percorrerà le medesime strade della processione dell’Addolorata, nel Venerdì di Passione, e della Pietà, il Sabato Santo. La Processione terminerà poi presso le scalinate del Calvario, dove il sacerdote impartirà la benedizione, ricordando che il “Gran Tempo” è giunto.

Per tutta la sua durata la processione, così come quelle pasquali, verrà introdotta da un quartetto di musicanti che eseguirà una antica melodia orientaleggiante in cui il rullo del tamburo, intervallato dal colpo ritmico della grancassa, farà da accompagnamento al flauto; alla fine di questo motivo, si udiranno i ben noti squilli di una tromba, quelli che costituiscono il cosiddetto “ti – tè”.

La Processione della Croce, che inizia allo scoccare della mezzanotte tra il Martedì Grasso e il Mercoledì delle Ceneri con l’uscita della storica croce lignea dell’Arciconfraternita della Morte, risale ai primi anni del Novecento quando non era nemmeno una vera e propria processione.

Si racconta che per accogliere la Quaresima, un corteo di fedeli partiva dalla casa del sacrestano del Purgatorio portando una grande Croce, probabilmente la stessa del sodalizio nero, la grande Croce latina di legno nero che al punto d’incrocio del braccio verticale con quello orizzontale, reca un tondo con il volto di Gesù Cristo ancora vivente e con gli occhi aperti. Il corteo faceva tappa presso le case dei vecchi amministratori e confratelli anziani dell’Arciconfraternita della Morte per consentire ai partecipanti di rifocillarsi nella nottata, naturalmente senza la presenza di un padre spirituale.

Con il tempo la semplice visita agli amministratori divenne una consuetudine e poi una vera e propria tradizione, fino a che, nell’assemblea della Congrega dal Sacco Nero, il 19 dicembre del 1948, si deliberò di prendere in carico l’organizzazione della Processione della Croce e fu stabilito come itinerario quello delle Processioni Pasquali.

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