Una riflessione che si impone sul piano etico dei comportamenti pubblici e sulla necessità di una vera svolta politica a Molfetta
L’alba. Foto di Giacomo dell’Olio.
Il cambio di passo sulla legalità, sul rifiuto delle logiche clientelari e del favore voluto o dovuto, è ormai ineludibile. Non vi sono più alibi per sperimentare un “Nuovo Percorso”, un nuovo modo di amministrare, realmente trasparente, favorendo la partecipazione come opportunità per la rinascita della città di Molfetta.
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E’ indispensabile il rispetto della regole, “sostanziale” più che formale; la scelta dell’etica senza se e senza ma; la correttezza reale nei comportamenti che, nel caso di amministratori della cosa pubblica, non è solo arida forma ma sostanza; la trasparenza dei comportamenti unitamente alla partecipazione reale dei cittadini alle scelte politiche.
Nell’esercizio del diritto di voto abbiamo sempre riposto scarsa attenzione alla qualità dell’azione politica offertaci dai tanti che si sono succeduti negli anni alla guida della città, continuando a scegliere i nostri rappresentanti sulla base dei medesimi criteri di legami e convenienza personale, magari per poi lamentarcene. Sarebbe bello votare secondo logiche nuove, non clientelari, scegliendo in base a storie di vita alternative e competenze attestate. Sarebbe bello scegliere chi non vive di politica, ma la sceglie come servizio per la città.
Una svolta radicale s’impone nell’agenda politica molfettese. La nostra città paga il prezzo di grandi ritardi sia con riferimento alla qualità della vita che allo sfruttamento delle sue potenzialità di sviluppo. Si ha netta la sensazione di un disfacimento completo della coalizione elettorale che ancora sostiene l’attuale Amministrazione. Le tensioni politiche tra gruppi politici che facevano parte della coalizione elettorale che ha vinto le ultime elezioni comunali e il sindaco, non si allenteranno affatto, tutt’altro. Questa è facile previsione.
Recentemente, in Consiglio comunale, abbiamo avuto ulteriori conferme a tutte le nostre pregresse perplessità sull’attuale quadro politico-amministrativo. Il confronto-scontro in aula tra il Presidente del Consiglio comunale e il Sindaco è l’ulteriore conferma che le fratture all’interno della coalizione elettorale che ha sostenuto l’attuale Sindaco, determinandone l’elezione, sono ben lungi dal concludersi.
Sulla città incombe una questione morale molto seria che nessuno può più ignorare, è inutile entrare nei particolari. Il quadro delle funzioni pubbliche è davvero desolante. La politica amministrativa non sembra affatto orientata al bene comune e questa è oramai percezione diffusa. Vi è un urgente bisogno di gesti di responsabilità politica che restituiscano serenità, dignità e decoro al Comune di Molfetta come giustamente è stato scritto da alcuni esponenti politici dell’opposizione.
Lo abbiamo già scritto e lo ribadiamo. Forse sarebbe utile, per la città, che si intraprenda un “Nuovo Percorso” che coinvolga le forze politiche sane dell’opposizione, la società civile, le associazioni che non si riconoscono oggi o non si sono mai riconosciute, nel progetto politico dell’attuale Sindaco, ammesso e non concesso che si possa parlare ancora di progetto politico, e non di mera occupazione del potere, accaparramento di poltrone ecc. ecc.
Solo unendo e valorizzando le forze più sane della società molfettese possiamo pensare al cambiamento che porti a trasformazioni per una città più giusta. Il nostro deve essere un impegno per nulla scontato, che richiede il coinvolgimento di tutti, accomunati dagli stessi valori che vanno vissuti in profondità. Dobbiamo unire le nostre forze per un’azione etica, sociale e politica.
Il “Nuovo Percorso” deve puntare innanzitutto ad una svolta etica, prim’ancora che politica. Non si dovrà né si potrà prescindere da una svolta etica come ineludibile premessa di una vera svolta politica a Molfetta.
