Visitando la Cattedrale di Molfetta: l’altorilievo dell’Assunta

Un vero quadro scultoreo ideato al posto delle tele presenti sugli altari in una chiesa costruita per volontà dei Gesuiti. La “dormitio Virginis” e l’assunzione, tra Oriente e Occidente, dal primo scritto attendibile del Vescovo  san Gregorio di Tours alla solenne proclamazione del dogma di papa Pio XII. 

Cattedrale di Molfetta, altorilievo dell’Assunta. Ph. Maria Cappelluti

Con il Concilio di Trento iniziò l’età della Controriforma. La Chiesa della Controriforma non incarnò soltanto intolleranza e repressione ma fu anche capace di un nuovo slancio spirituale. Sorsero nuovi ordini religiosi, come la Compagnia di Gesù. La Cattedrale di Molfetta, si rifà ai canoni architettonici della Chiesa del Gesù a Roma, la chiesa madre della Compagnia di Gesù, considerata il simbolo dell’arte della Controriforma.

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La costruzione della chiesa, che si affaccia su piazza del Gesù, è considerata come una svolta importante nella storia dell’arte, perché fu costruita secondo lo spirito dei decreti del Concilio di Trento: è stata progettata a navata unica, perché l’attenzione dei fedeli fosse concentrata sull’altare.

La Cattedrale di Molfetta, anch’essa edificata a navata unica, come la chiesa romana voluta da Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, ha le medesime caratteristiche di grandiosità e gli stucchi che ne esaltano i dati strutturali ed architettonici: i capitelli compositi, i festoni, i putti, i cartigli e gli elementi vegetali e floreali. Come la chiesa del Santissimo Nome di Gesù a Roma, induce i fedeli a concentrare l’attenzione sull’altare anche grazie al grande altorilievo in stucco raffigurante l’Assunzione di Maria con gli angeli posto in posizione centrale, in fondo all’abside semicircolare. L’altorilievo simboleggia, l’assunzione al cielo della Madonna, in corpo e anima, accompagnata da uno stuolo di Angeli.

L’Assunzione della Vergine in corpo e anima è una credenza che non trovando basi nelle Sacre Scritture è documentata dagli scritti apocrifi del III e IV secolo, e, nel secolo XIII, ripresa da Jacopo da Varazze nella Legenda Aurea. Qui si legge che, mentre gli apostoli sedevano presso il sepolcro di Maria, il terzo giorno dopo la sua morte, Gesù apparve loro insieme a san Michele che portava con sé l’anima della Vergine. Così l’anima tornò nel corpo di Maria che uscì dalla tomba e fu ricevuta nella camera celeste con un corteggio di angeli.

Assunzione della Vergine (1747) di Corrado Giaquinto (1703-1766) – Cm 410 x 296 – Olio su tela

Il primo scritto attendibile che  narra dell’Assunzione di Maria Vergine in Cielo, come la tradizione fino ad allora aveva tramandato oralmente, reca la firma del Vescovo  san Gregorio di Tours ( 538 ca.- 594), storico e agiografo gallo-romano: «Infine, quando la beata Vergine, avendo completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi angeli e, presa la sua anima, la consegnò all’arcangelo Michele e si allontanò. All’alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo fosse preso e portato in Paradiso».

Il Dottore della Chiesa san Giovanni Damasceno (676 ca.- 749) scriverà: «Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio». La Madre di Dio, che era stata risparmiata dalla corruzione del  peccato originale, fu risparmiata dalla corruzione del suo corpo immacolato, Colei che aveva ospitato il Verbo doveva entrare nel Regno dei Cieli con il suo corpo glorioso.

San Germano di Costantinopoli (635 ca.-733), considerato il vertice della mariologia patristica, è  in favore dell’Assunzione e per tre principali ragioni: pone sulla bocca di Gesù queste parole:  «Vieni di buon grado presso colui che è stato da te generato. Con dovere di figlio io voglio rallegrarti; voglio ripagare la dimora nel seno materno, il soldo dell’allattamento, il compenso dell’educazione; voglio dare la certezza al tuo cuore. O Madre, tu che mi hai avuto come figlio unigenito, scegli piuttosto di abitare con me».  Altra ragione è data dalla totale purezza e integrità di Maria. Terzo: il ruolo di intercessione e di mediazione che la Vergine è chiamata a svolgere davanti al Figlio in favore degli uomini.

Papa Pio XII (in latino: Pius PP. XII, nato Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli; Roma, 2 marzo 1876 – Castel Gandolfo, 9 ottobre 1958). Dal 2 marzo 1939 al 9 ottobre 1958 è stato il 260º papa della Chiesa cattolica e 2º sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Nel 1990, a conclusione della prima fase di beatificazione, ha ricevuto il titolo di Servo di Dio. Nel 2009, a conclusione della seconda fase, ha ricevuto il titolo di Venerabile, che ne attesta l’eroicità delle virtù per la Chiesa. La causa di canonizzazione è affidata alla Compagnia di Gesù.

Leggiamo ancora, nel suo scritto dell’Omelia I sulla Dormizione, che attinge a sua volta da San Giovanni Arcivescovo di Tessalonica (tra il 610 e il 649 ca.) e da un testo di quest’ultimo, che descrive dettagliatamente le origini della festa dell’Assunzione, dato certo nella Chiesa Orientale dei primi secoli: «Essendo umano (il tuo corpo) si è trasformato per adattarsi alla suprema vita dell’immortalità; tuttavia è rimasto integro e gloriosissimo, dotato di perfetta vitalità e non soggetto al sonno (della morte), proprio perché non era possibile che fosse posseduto da un sepolcro, compagno della morte, quel vaso che conteneva Dio e quel tempio vivente della divinità santissima dell’Unigenito». Poi prosegue: «Tu, secondo ciò che è stato scritto, sei bella e il tuo corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto abitazione di Dio: perciò è anche estraneo al dissolvimento in polvere. Infatti, come un figlio cerca e desidera la propria madre, e la madre ama vivere con il figlio, così fu giusto che anche tu, che possedevi un cuore colmo di amore materno verso il Figlio tuo e Dio, ritornassi a lui; e fu anche del tutto conveniente che a sua volta Dio, il quale nei tuoi riguardi aveva quel sentimento d’amore che si prova per una madre, ti rendesse partecipe della sua comunanza di vita con se stesso».

La “dormitio Virginis” e l’assunzione, in Oriente e in Occidente, sono fra le più antiche feste mariane. Fu papa Pio XII il 1° novembre del 1950, Anno Santo, a proclamare solennemente per la Chiesa Cattolica come dogma di fede l’Assunzione della Vergine Maria al cielo con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus:  «Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica».

La Chiesa ortodossa e la Chiesa apostolica armena celebrano il 15 agosto la festa della Dormizione di Maria. Come tema iconografico l’Assunzione della Vergine compare nella scultura gotica del XIII secolo soprattutto nei portali delle chiese a lei dedicate.

Abside della Cattedrale di Molfetta. Sullo sfondo, l’altorilievo dell’Assunta. Bellissima prospettiva, ph. Nicolò azzollini

Nella pittura rinascimentale e posteriore l’immagine è in genere strutturata in tre parti sovrapposte. Maria è collocata nella parte superiore in piedi o in trono mentre è trasportata da angeli spesso musicanti, a volte è inscritta in una mandorla formata dagli stessi angeli. Possono accompagnarla gli arcangeli Michele e Gabriele, più raramente Cristo, e sulla terra gli apostoli circondano il sepolcro vuoto con gli occhi rivolti alla scena. Talora sono presenti alcuni santi come in una Sacra Conversazione o l’apostolo Tommaso in atto di ricevere la cintola dalla Vergine stessa. Rubens aggiunse il nuovo motivo delle due donne che raccolgono le rose, forse Marta e Maria, personificazioni della vita attiva e di quella contemplativa. Esse simboleggiano, secondo un autore della Controriforma, il corpo e l’anima della Madonna. Un terzo elemento della composizione, è costituito da Dio padre a volte circondato da cherubini e serafini che si appresta ad accogliere la Vergine.

La Cattedrale Nuova, dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo, è stata edificata nel 1610 dai Gesuiti in onore di Sant’Ignazio di Loyola e, nel XVIII secolo, è stata affidata al Capitolo, dopo la soppressione della Compagnia. La chiesa si trova all’inizio di Corso Dante Alighieri. La Cattedrale è caratterizzata da una monumentale facciata, ristrutturata secondo lo stile barocco nella prima metà del XVIII secolo, sulla quale è possibile ammirare la statua del Santo fondatore dell’ordine gesuitico.

L’interno è ad una navata con un’ampia e sontuosa abside, all’interno della quale possiamo osservare una Natività di Vito Calò e una Adorazione dei pastori. Tra le opere maggiori, è certamente da notare la meravigliosa Assunta di Corrado Giaquinto, del XVIII secolo, nel transetto destro. Nel XVIII secolo, inoltre, furono trasferite nella chiesa le spoglie del patrono San Corrado di Baviera, custodite in una preziosa urna d’argento, insieme ad una stupenda statua del Santo, opera di un orefice napoletano del XVII secolo.

L’interno della chiesa è a croce latina, con volta a botte lunettata affrescata nel 1887 dal pittore molfettese Michele Romano; in corrispondenza della crociera, vi è una volta a vela con stucchi che formano una finta cupola. Il presbiterio è cinto da una balaustra marmorea ed ospita gli stalli lignei del coro e l’altare maggiore. Alle spalle di quest’ultimo, in fondo all’abside, si trova in posizione centrale, un grande altorilievo dell’Assunta, il fulcro di tutta chiesa, non una semplice realizzazione in stucco, sebbene di grandi proporzioni, ma un chiaro messaggio della Chiesa della Controriforma.

Cattedrale di Molfetta, altorilievo dell’Assunta. Ph. Nicolò Azzollini
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