Un anno fa la preghiera solitaria del Papa per la fine della pandemia

Papa Francesco volle che sul sagrato della Basilica Vaticana fossero presenti l’immagine della Salus Populi Romani e il Crocifisso che nel 1522 salvò Roma dalla peste

Il Papa prega per invocare la fine della pandemia in una Piazza San Pietro deserta. 27 marzo 2021. Un’immagine potente…

Un anno fa Papa Francesco pregò in una piazza San Pietro deserta come mai si era vista prima, soprattutto durante una celebrazione papale, per invocare la fine della  contagio.

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“Da settimane – affermò il Pontefice nella sua omelia – sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città. Si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio. Si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono ‘Siamo perduti’, così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”. 

Il Papa sottolineò inoltre, che “le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni, solitamente dimenticate, che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia. Mediciinfermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo”.

Parole che furono accompagnate da alcuni gesti altamente significativi e storici. Francesco volle, infatti, che sul sagrato della Basilica Vaticana, fossero presenti l’immagine della Salus Populi Romani e il Crocifisso che nel 1522 salvò Roma dalla peste. Il Papa si era recato, il 15 marzo 2020, attraversando anche a piedi una Capitale deserta, prima nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove è custodita l’icona mariana a cui è molto devoto, e poi nella Chiesa di San Marcello al Corso, dove è esposto il Crocifisso miracoloso. Quest’ultimo tornò in San Pietro venti anni dopo il Grande Giubileo del 2000. San Giovanni Paolo II, infatti, lo aveva voluto sull’altare della Basilica Vaticana nella messa per la giornata del perdono nella quale fece uno storico mea culpa per i mali commessi dalla Chiesa cattolica nel corso dei secoli.

Roma, 27 marzo 2021: mentre il Papa prega in una Piazza San Pietro deserta per invocare la fine della pandemia si vede una nuvola… 

Francesco, dopo una breve liturgia della parola, volle nuovamente pregare davanti a questi due grandi simboli di fede. Poi, al termine dell’adorazione eucaristica, impartì la benedizione Urbi et Orbi con il Santissimo Sacramento. Benedizione, con annessa indulgenza plenaria, che i Pontefici danno soltanto a Natale e a Pasqua e quando si affacciano dalla loggia centrale della Basilica Vaticana subito dopo l’Habemus Papam. Ciò anche per sottolineare la straordinaria eccezionalità del momento storico che il mondo stava vivendo con la pandemia. Contagio che non risparmiò nemmeno la Santa Sede e perfino la residenza di Francesco, Casa Santa Marta.

“La tempesta – spiegò il Papa – smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di ‘imballare’ e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli, tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente ‘salvatrici’, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità. Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ‘ego’ sempre preoccupati della propria immagine ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci. L’appartenenza come fratelli”.

Il Papa volle infine, rivolgere una preghiera molto accorata: Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: ‘Svegliati Signore!’”. E aggiunse: “Da questo luogo, che racconta la fede rocciosa di Pietro, stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, per l’intercessione della Madonna, salute del suo popolo, stella del mare in tempesta. Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori”.

Proprio durante la benedizione di Papa Francesco molti videro comparire una luce nel cielo proprio sul colonnato di San Pietro, che con il passare dei secondi cominciava ad assumere una forma molto familiare ai credenti. La figura, infatti, somigliava molto alla sagoma della Vergine Maria, e furono in molti a vederla come un’immagine di speranza, un segnale lanciato dalla Madonna ai suoi figli. Era quello un semplice bagliore nel cielo, come spesso accade durante i temporali. Quanto meno, però, anche per i più scettici, una incredibile coincidenza, proprio nel momento in cui il Papa impartiva la benedizione al mondo. Una semplice incredibile coincidenza e nulla più. Per i tanti credenti, invece, un segno della presenza della Signora Vestita di Bianco, della Signora del Rosario. La fede, comunque, non ha bisogno di evidenze scientifiche, il credente vede dove gli altri non vedono e crede a ciò a cui altri non credono. Così è da sempre e così sarà sempre …

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