Molfetta, un tuffo nel passato: la grande nevicata del 1956

Molfetta, Villa Comunale. La storica cassa armonica (rimossa nel 1977) immortalata in questa suggestiva foto scattata durante la storica nevicata del 1956.

Tutti, almeno una volta nella vita, hanno sentito parlare della grande nevicata di febbraio del 1956, descritto spesso, da allora, come il mese più freddo della storia, un mese eccezionale sotto tanti punti di vista: per quantità, persistenza e vastità della diffusione del gelo.

Molfetta, Corso Dante. Nevicata di Febbraio del 1956.

La nevicata del 1956 e la relativa ondata di freddo rappresentano un evento meteorologico di particolare rilevanza ed eccezionalità storica per dimensioni del fenomeno che colpì il continente europeo e l’Italia nell’inverno di quell’anno.

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Nel mese di febbraio di quell’anno un’ondata eccezionale di freddo investì buona parte dell’Europa e dell’Italia, coprendola di neve e gelo con un’intensità tale da essere definita la “nevicata del secolo”: costituì infatti l’evento nevoso più marcato e pesante dai tempi dell’inverno 1929 per tutta la penisola, ed i successivi fenomeni del gennaio 1985 e 1986, non meno rilevanti, non ne eguagliarono comunque l’estensione temporale e geografica.

Restano poche tracce delle copiose nevicate cadute nei primi anni del secolo scorso. Sembra che furono parecchio intense quelle verificatesi negli inverni del ’29, ’35 e ’47. Ma la nevicata del 1956 è ancora fresca nella memoria dei molfettesi. Nevicò per diversi giorni.

Secondo gli annali idrologici della Protezione Civile Puglia, a febbraio del ’56, infatti, furono registrati 6 giorni di precipitazione nevosa e a marzo altri 4, in quello che è passato alla storia come uno degli inverni più freddi di sempre, celebre anche per la nevicata su Roma. Quella del ’56 non fu solo una straordinaria, copiosa nevicata. Fu un vero dramma che coinvolse tutti i capoluoghi della Puglia. Cominciò il 2 febbraio e si protrasse per tutto marzo. L’inaspettato gelo provocò un vero lockdown di tutte le attività produttive, la distruzione dei raccolti, la fame, i morti.

Molfetta, Via Sergio Pansini. Febbraio del 1956

Il Cinegiornale dell’epoca, “La Settimana Incom” del 16 febbraio ’56, immortalò le immagini girate in Puglia. Furono molti i comuni e le abitazioni isolate per settimane. Per fronteggiare l’emergenza, diversi aerei americani provenienti dalla Germania, lanciarono con paracadute pacchi contenenti beni di prima necessità. In quel febbraio del ’56 a Molfetta, come in tutta la Puglia, le strade sembravano piste di ghiaccio deserte. La città sembrava spopolata. Non passava più il lattaio e neanche i carri trainati dai muli, le automobili si vedevano come le mosche bianche. Insomma, Molfetta sembrava un angolo di Siberia.

La nevicata del ’56 fu davvero eccezionale. Dicembre e gennaio erano stati mesi molto piovosi. Quell’inverno «caldo» aveva anche anticipato il risveglio delle piante, ulivo e mandorlo. La nevicata di febbraio, con temperature sotto lo zero, distrusse anche i germogli. Una catastrofe. La nevicata del ’56 sorprese davvero tutti. Allora non c’erano le ossessive previsioni del tempo. Adesso sappiamo già tutto prima. Di notevole entità furono poi le nevicate di fine gennaio 1963, così come quella del gennaio ’79, che durò per due giorni. La nevicata del ’56 resta, però, “la nevicata del secolo”.

Una mitica “Giardiniera”, storica mini wagon anni ’50 della Fiat, immortalata nei giorni della grande nevicata del 1956.
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