Il mistero della “Madonna del Parto” di Piero della Francesca

È una delle immagini di Maria più potenti grazie alla capacità del suo autore di dare al contempo umanità alla divinità e divinità a una delle fasi più umane della vita, la gravidanza

Particolare del Volto della Madonna del Parto

La Madonna del Parto è uno dei capolavori più affascinanti e misteriosi di Piero della Francesca. Tradizionalmente l’affresco viene fatto risalire al 1459, quando l’artista visitò forse Monterchi in occasione dei funerali della madre, che era originaria del borgo. In ogni caso la datazione oscilla di solito negli studi agli anni sessanta del Quattrocento.

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L’affresco era destinato all’antica chiesa di Santa Maria di Momentana, già di Santa Maria in Silvis, località di campagna alle pendici della collina di Monterchi. Non si conoscono le ragioni per cui il pittore, già famoso, avesse dipinto un soggetto così impegnativo in una chiesetta di campagna e se ne ignora il committente. La destinazione originaria dell’affresco era la decorazione di un altare laterale, dedicato a sant’Agostino, di cui era titolare il vescovo di Sansepolcro. La Madonna del Parto era spesso visitata dalle partorienti per avere protezione durante il travaglio, le quali compivano un breve pellegrinaggio dal paese arroccato fino alla chiesa posta a valle.

Il Museo della Madonna del Parto a Monterchi conserva lo splendido affresco di Piero della Francesca, uno dei più celebri dell’artista aretino e una delle espressioni più alte del Rinascimento.

Non è chiaro il motivo per cui Piero della Francesca, che era già un artista molto famoso, abbia realizzato un affresco dal tema insolito in un piccolo borgo, ma probabilmente il legame è da ricercare nelle origini della madre, Romana di Renzo di Monterchi, che era nata in questi luoghi e quindi si pensa che l’opera sia un omaggio dell’artista a lei. Tuttavia una delle caratteristiche di un opera come questa è data dalla delicata bellezza, ma anche dal mistero che avvolge ogni sua composizione e che lascia allo spettatore più dubbi che certezze.

L’opera, la cui datazione esatta è incerta, oscillando a seconda delle teorie dal 1450 a oltre il 1475, rappresenta la Vergine Maria, accompagnata da due angeli, nell’atto di mostrare il ventre in attesa della nascita di Cristo.

L’opera possiede le proporzioni perfette tipiche della pittura di Piero, che costruiva geometricamente lo spazio e i volumi dei protagonisti delle sue storie, ma in quest’occasione rappresenta un soggetto raro nella storia dell’arte. 

La raffigurazione della Madonna incinta era un soggetto non comune ma comunque presente nella prima metà del Trecento, che dopo il Concilio di Trento (1545-1563) fu considerato sacrilego e per questo portò alla distruzione della maggior parte delle opere con questo tema. La Madonna del parto di Piero della Francesca a Monterchi si salvò e sicuramente fu una fortuna, perché possiamo ancora oggi di ammirare un’opera che nei secoli ha attratto i cuori di coloro che l’hanno vista.

Il capolavoro ora si trova in un Museo dedicato solo alla sua conservazione e visione nel paese di Monterchi, ma chiunque vada per ammirarlo non potrà che rimanere incantato dalla poesia degli occhi della Madonna, delicatamente abbassati sul destino del Figlio che sta attendendo, e dagli sguardi dei due angeli che invece mostrano il miracolo che sta per compiersi.

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