La Chiesa della SS. Trinità, una delle più antiche di Molfetta

Le prime notizie risalgono al 1154, epoca in cui apparteneva ai Padri Benedettini della Trinità di Venosa. Situata in Corso Dante accanto a quella di S. Stefano, è meglio conosciuta come chiesa di S. Anna, a motivo del culto alla Santa Madre di Maria SS. che in essa attrae numerose gestanti per tutto il tempo della gravidanza

Nella foto del 1912 l’antica edicola votiva, prima della demolizione. Era situata tra la chiesa della SS. Trinità e la Chiesa di S. Stefano.

La Chiesa extra moenia della SS. Trinità è situata in Corso Dante Alighieri al civico 67, di fronte alla porta di ingresso della Città Vecchia (Arco della Terra) e confina a destra con la Chiesa di S. Stefano e a sinistra con un locale che anticamente era una Chiesa dedicata al culto di S. Marco apostolo che esisteva già nel 1143, fuori le mura della città. Fu costruita, forse, da una colonia di veneziani, che la eressero in memoria della loro città e la dedicarono al loro santo protettore.

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La Chiesa della SS. Trinità è più comunemente conosciuta in Molfetta come Chiesa di S. Anna, a motivo del culto alla Santa Madre di Maria SS. che in essa attrae numerose gestanti per tutto il tempo della gravidanza. La chiesa è anche sede del culto in onore di Maria SS. della Visitazione e dell’omonima confraternita, i cui iscritti, che indossano un camice bianco con mozzetta e cingolo rossi, portano in processione, il Venerdì Santo, “Gesù al Calvario”, cioè il penultimo dei cinque Misteri.

La Chiesa è formata da un’unica navata ed è completata da un piccolo campanile a vela. Custodisce le statue in legno di S. Anna e di Maria SS. della Visitazione, entrambe del XVIII sec.: la prima di autore ignoto, la seconda dello scultore Brodaglio.

Pur non conoscendosi la data esatta di fondazione, dai documenti si desume che la Chiesa della SS. Trinità esisteva già nel 1154; infatti in un documento risalente a quell’anno, si legge della donazione di un palazzo posto a Molfetta e “confinante con la cocibolina Ecclesiae Sanctae Trinitatis Venusini cenovii”. Quindi già nel 1154 questa chiesa esisteva ed apparteneva ai Padri Benedettini del Monastero della Trinità di Venosa.

Nel 1297 la chiesa diventò proprietà degli Ospedalieri di S. Giovanni di Gerusalemme; infatti il Papa Bonifacio VIII emanò una bolla nella quale esprimeva un giudizio molto severo sulla amministrazione della Abbazia Venosina e concedeva al predetto Ordine Ospedaliero il monastero della SS. Trinità di Venosa con tutti i possedimenti e privilegi.

La chiesetta è citata nel testamento del 1402 del nobile Angelo Vito de Aron. Dal 1446 la chiesa fu alle dipendenze dei Padri Celestini, Ordine Benedettino soppresso tra il 1768 e il 1776. Come si apprende dalla visita pastorale di Mons. Sarnelli e dall’atto notarile del Notaio Giulio De Leone del 1612, i Padri celestini, costretti ad abbandonare la chiesa, la cedettero alla Confraternita di S. Carlo per un “moggio di oliveto”, ricevuto dal confratello Nicola De Gioia. A causa della estinzione di detta confraternita la Chiesa della SS. Trinità è attualmente di proprietà della Diocesi.

  • Fonti storiche tratte dal volumetto “Santi Gioacchino ed Anna”, Tipografia Mezzina, Molfetta, 2000, del dott. Francesco Stanzione.

IL PUR CARO E VECCHIO BORGO
(Alcune splendide cartoline d’epoca. )

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