Il Sindaco al Consiglio comunale: «Resto alla guida della città»

«Il tempo e la giustizia faranno emergere la verità sostanziale» Le parole di Tommaso Minervini sulla vicenda degli appalti e dell’emergenza epidemiologica

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Al video non vogliamo aggiungere molto altro. L’intervento del Sindaco, in Consiglio comunale, è stato lucido, chiaro e per certi versi rasserenante. Tommaso Minervini ha ribadito la sua intenzione di restare alla guida della città di Molfetta motivando questa sua scelta sul piano giuridico, amministrativo e morale. Poche parole, ma ben “assestate” al punto giusto, espresse tra l’altro in maniera convinta. L’uomo credeva in quello che diceva e si vedeva.

Si può essere più o meno critici sul personaggio politico, come è normale che sia in democrazia, ma occorre convenire che l’intervento di Tommaso Minervini è ineccepibile se si pensa anche alla grave emergenza sanitaria che stiamo tutti vivendo. Si è calato perfettamente nella terribile storia che stiamo vivendo e non era affatto facile. Non ha retto la scena come un bravo attore del palcoscenico politico locale, perchè non ha affatto recitato. Ha interpretato semplicemente se stesso. Non aveva alcuna maschera. Ha semplicemente espresso in maniera convinta, in poche parole, quello in cui crede, principi ampiamente condivisibili dalle menti serene che sanno guardare ben oltre, quando è necessario farlo, le proprie convinzioni politiche. Ha rassicurato in merito alla sua vicenda personale evidenziando che non ha nulla da temere dalla serena valutazione dei fatti da parte della Magistratura, ribadendo la sua totale disponibilità a chiarire ogni aspetto e appellandosi al valore della trasparenza che da sempre ha contraddistinto la propria persona. Ha rammentato come in oltre 40 anni di impegno politico non è mai stato lambito da alcuna inchiesta, fatto questo, incontestabile.

Un discorso tutt’altro che politico che non mancherà di innescare invece nuove dinamiche politiche. Di questo ne siamo certi. Restando quasi sempre chiusi in casa nei prossimi mesi, avremo anche noi tanto tempo per riflettere, per fare anche serena autocritica su quello che ognuno di noi è, può fare e non ha ancora fatto per la sua comunità, per il futuro dei suoi figli, prima di muovere, quando e se sarà necessario, eventuali critiche. E questo discorso era oggettivamente incontestabile, anche dal punto di vista morale, oltre che politico. Noi “non possiamo essere imparziali” ma possiamo essere “intellettualmente onesti” e per questo era nostro dovere scrivere quello che abbiamo scritto.

“Noi non possiamo essere imparziali. Possiamo essere soltanto intellettualmente onesti: cioè renderci conto delle nostre passioni, tenerci in guardia contro di esse e mettere in guardia i nostri lettori contro i pericoli della nostra parzialità. L’imparzialità è un sogno, la probità è un dovere.” Gaetano Salvemini.

M.D.M.

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