IL Sindaco: «Alla guida di questa città non c’è un mostro da abbattere»

Tommaso Minervini non ci sta: «Adesso basta». Il Sindaco di Molfetta reagisce a quella che definisce «un’azione continua e costante di sciacallaggio»

Molfetta, 6 luglio 2022. Tommaso Minervini, in Piazza Municipio, dopo la proclamazione ufficiale a Sindaco di Molfetta, tiene il suo discorso inaugurale.

Dopo l’uscita “col botto” dalla maggioranza del gruppo politico di “Molfetta che Vogliamo“, dopo l’ultimo “bollente” Consiglio comunale e, soprattutto, dopo la caterva di comunicati nei quali, senza tanti giri di parole, si evidenziano presunte opacità amministrative, il Sindaco reagisce e, anche lui senza tanti giri di parole, non le manda proprio a dire a ex alleati e oppositori. Volano gli stracci, insomma, nella politica molfettese.

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Lo diciamo subito. Non condividiamo quella che definiamo “forma primaria”. Un Sindaco incarna l’istituzione che rappresenta. Un Sindaco, come qualsiasi altro uomo delle istituzioni d’ogni livello, ha sicuramente libertà di replica, ma non libertà di sfogo sui social, soprattutto quando denuncia il «modo social di fare politica». La contraddizione sarebbe poi oltremodo palese.

Tuttavia, pur non condividendo soprattutto la “primaria forma” letta (di cui pare che alcuni non serbino solo memoria), che a nostro sommesso avviso non s’addice ad un Primo Cittadino, riportiamo di seguito i passaggi del suo scremato intervento pubblicato dalle testate giornalistiche locali.

«Mi riservo di adire le vie legali penali e civili per i gravi danni alla mia immagine e alla mia reputazione che, con i contenuti dei comunicati diffusi, viene proditoriamente oscurata. Adesso basta. Non si tratta più di critica politica. E’ in atto un’azione continua e costante di sciacallaggio nei confronti del singolo. Si accusa lasciando intendere chissà quali oscuri accordi tra la mia persona e il mondo imprenditoriale. Si induce l’opinione pubblica a credere che alla guida della città ci sia un mostro da abbattere».

«E questo solo per strappare titoli, like, e, cosa assai più triste, in alcuni casi, per tornaconto personale, per vecchi rancori, per richieste rimaste insoddisfatte perché francamente irricevibili. Intanto facciamo chiarezza. Il Sindaco non si occupa di appalti e, a Molfetta, tutti gli appalti vengono espletati nella massima trasparenza e legittimità come si evince dagli atti a cui tutti possono accedere».

«Da questo modo social di fare politica ne deriva un grave danno di immagine alla città, ma anche alla persona del Sindaco, alla sua reputazione, alla sua sicurezza, e quando, in passato la politica ha creato mostri da abbattere sappiamo bene come è finita».

La prima replica a questo intervento del Sindaco non si è fatta attendere. E non è anch’essa “dolce di sale”. E’ possibile che ne seguano altre ancora. Le dinamiche sono abbastanza complesse ed è davvero difficile fare previsioni in questa fase. Comunque la città non sta vivendo un buon momento e, diciamolo, non sta assistendo ad uno spettacolo edificante. Siamo dell’avviso che più che parlare di “Scacco al Re”, in questa fase dello scontro politico in atto, si dovrebbe invece parlare di “Tallone d’Achille”, evidentemente scoperto. Se così non fosse, non si spiegherebbero molte cose.

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