Il faro di Molfetta, il più antico dell’Adriatico!

Punto di riferimento antico e ricco di storia, monumento che da quasi due secoli viene immortalato in bellissimi dipinti, fotografie e cartoline panoramiche. Un simbolo per la città che rappresenta l’unione dei molfettesi con il mare e le tradizioni marinare

Marina e porto di Molfetta. Vivace e decorativa veduta portuale di Molfetta, con numerose barche o pescherecci ancorati nel porticciolo; dipinto molto suggestivo, rara opera originale del pittore molfettese Liborio Romano (Molfetta, Bari, 1881-1957); olio su tela, circa cm.41×63, esemplare firmato e datato (1924). Cat. mostra al Museo Diocesano di Molfetta, 1998.
Molfetta. Bellissima cartolina panoramica (una delle prime a colori) del porto.

Il faro di Molfetta sorge sul gomito tra il molo foraneo, detto anche banchina Seminario, e il molo San Michele del porto, ed è costituito da una torre ottagonale a forma di tronco di piramide in pietra chiara, appoggiata su uno zoccolo cilindrico. Molto caratteristico è il terrazzino con ringhiera che avvolge la lanterna; la luce, bianca con intermittenza ogni 6 secondi, si trova a 22 metri dal livello del mare.

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E’ il faro più antico di questo tratto di Adriatico, e prima che fosse elettrificato andava ad olio d’oliva, poi successivamente a petrolio. Fu attivato il 12 gennaio del 1857 dal Regio Ufficio del Genio Civile.

La sua realizzazione però non fu affatto semplice. I lavori iniziarono nel 1853 sull’estremità di levante del Molo S. Michele, quando quest’ultimo era ancora separato da Molo S. Corrado per agevolare l’ingresso nel porto ai piroscafi del Lloyd Austriaco che settimanalmente si fermavano a Molfetta (provenienti da Trieste) per continuare il viaggio verso la Grecia. Un anno dopo però, la sera del 24 settembre, si verificò una tragedia: una barca da pesca, a causa della burrasca, finì contro il piroscafo austriaco, danneggiandolo e poi affondò, trascinando in acqua tre pescatori. Ci si accorse quindi che la costruzione dei nuovi moli creava una forte corrente e che l’entrata più sicura del porto era certamente quella di ponente: di qui, la necessità di spostare il costruendo faro sul lato opposto. L’ing. Sergio Pansini chiese ed ottenne lo spostamento del faro nell’attuale posizione. Così la torre fu scomposta pezzo per pezzo e ricostruita sul lato opposto.

Molte furono le polemiche burocratiche sul costo dell’operazione, ma alla fine la torre già quasi eretta fu abbattuta e ricostruita nel punto in cui è ora, al riparo dai venti di tramontana. Il 12 gennaio del 1857 il faro fu acceso per la prima volta, diventando così il primo a sorgere in un porto dell’Adriatico, il grande porto di Molfetta che già a quei tempi era scalo di tante traversate.

Il faro oggi è completamente controllato e gestito dal Comando di zona fari della Marina Militare con sede a Taranto (che tra l’altro si occupa di tutti i fari del Basso Adriatico e di parte di quello dello Ionio). La Marina Militare si occupa della gestione di tutti i fari (di cui 128 d’altura) sui circa 7.600 km di coste italiane dal 1910, avvalendosi sia di tecnici militari che civili.

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