Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura! Spalancate le porte a Cristo!”

“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!”

Quel papa venuto da lontano che sentiamo ancora vicino. Il 16 ottobre 1978 – alle 18,18 – arrivò la fumata bianca. Alle 18,45 il cardinale protodiacono Pericle Felici dette l’annuncio che il cardinale Karol Wojtyla era stato eletto 264° Papa. Si presentò con quella frase che lo fece entrare immediatamente nel cuore della gente: «Se mi sbaglio, mi corrigerete». E invece nei 26 anni e mezzo successivi fu lui a ‘correggere’ la storia. Della Chiesa e del mondo.

Il 16 ottobre 1978, a Città del Vaticano, il cardinale polacco Karol Wojtyla viene eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo II. E’ il primo papa non italiano dai tempi di Adriano VI (1522-1523) e il suo pontificato sarà tra i più lunghi della storia. Il 22 ottobre dello stesso anno, il Papa terrà un’omelia per l’inizio del suo pontificato che rimarrà nella storia per la sua trascinante potenza retorica, una cifra che caratterizzerà tutto il suo lungo pontificato.

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Condividiamo con i nostri lettori, questa interessante riflessione della psicologa Fiora Fornaciari ispirata dalle parole con cui Karol Wojtyla inaugurava il suo pontificato.

Care Amiche cari Amici, buongiorno e buona Pasquetta. Ho scelto per voi l’immagine del Papa Giovanni Paolo II: è stato il pontefice degli anni della mia infanzia, ma il motivo per cui condivido la sua immagine con voi è che una delle sue esortazioni più note è “Non abbiate paura”.

La stessa esortazione fu quella dell’Angelo incontrato al sepolcro ormai vuoto.

Dall’inizio di questo tunnel, abbiamo più volte affrontato il tema della paura e l’importanza di riconoscerla; è assai complicato in questa tempesta non aver paura, che non è solo quella del contagio, bensì della possibilità che questa nostra condizione persista ancora per molto o comunque oltre quel limite di esasperazione che un po’ tutti stiamo raggiungendo. Il mio pensiero, scarno di psicologizzazione, oggi va a chi coraggiosamente ha vissuto questa Pasqua tanto insolita.

Tra le tante paure c’è soprattutto quella della solitudine e in molti si sono, ci siamo trovati ad affrontarla nella giornata di ieri. So che è difficile, ma è importante vincere la nostra paura, ora più che mai, provando ad affidarci a chi sta affrontando questa emergenza.

Affidiamoci però soprattutto alla nostra capacità di continuare – spero ancora per poco – la nostra vita nel tentativo di colmarla di azioni e progetti futuri.

Ce la faremo, nonostante tutto.

By Fiora Fornaciari, psicologa

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