Le edicole votive, i piccoli tempietti della religiosità popolare

Testimoni di un passato di fede e tradizione, nonostante lo scorrere inesorabile dei secoli, restano l’espressione del cuore pulsante della nostra storia e della nostra identità. Da un racconto di Angelo Boccanegra. Foto di Dario Lazzaro Palombella

Molfetta, bellissima edicola votiva di vico Sant’Antuono. Ph. Dario Lazzaro Palombella

Ogni vicolo del nostro centro storico è custode del tempo e di tesori inestimabili. Passeggiando lungo le vie del città vecchia di Molfetta, non è difficile imbattersi, soprattutto nei vicoletti, nelle caratteristiche edicole votive riportanti raffigurazioni sacre.

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Le edicole devozionali rappresentano un aspetto della religiosità popolare. La loro collocazione nei vicoli della città non era casuale: nei secoli passati la popolazione meno abbiente occupava i seminterrati dei palazzi, spesso costituiti da una sola stanza buia e maleodorante, dove in pochi metri quadrati erano solite affollarsi anche una decina di persone. Il desiderio di “fuggire” da quell’ambiente malsano, spingeva i poveri a riunirsi proprio davanti alle immagini sacre, per recitare il rosario e pregare.

A questi piccoli tempietti della religiosità popolare, la gente ha attribuito nel tempo una funzione protettiva della casa, della famiglia e della prosperità. Spesso i devoti, non avevano alcun bisogno di recarsi in chiesa per comunicare con Dio, era sufficiente raggiungere l’icona più vicina per trovare il conforto divino. Tra l’altro, la luce emanata dalle candele sempre accese che illuminavano l’immagine, serviva a rischiarare i vicoli, luoghi ritenuti in passato poco sicuri. Ricordiamo che nei secoli passati, non esisteva alcuna pubblica illuminazione, per cui la notte era per i nostri avi, molto più buia della nostra. E’ vero, vedevano le stelle che noi oggi non vediamo più da tempo nelle nostre città, ma quando si dovevano muovere la sera, se non di notte, per stato di necessità, quei numerosi bagliori che provenivano dalle edicole, spesso non molto distanti l’uno dall’altro, consentivano una vista maggiore in quei vicoli.

Dal punto di vista architettonico, le edicole sono per lo più delle piccole nicchie prive di decorazioni, anche se ve ne sono alcune di pregio e molto antiche, con le immagini scolpite che raffigurano principalmente la Madonna spesso accompagnata da santi. Gli esecutori delle stesse sono quasi sempre ignoti. Molte sono le icone dedicate alla Madonna dei Martiri, patrona della città di Molfetta. Nel tempo queste edicole si sono trasformate in un patrimonio dell’intera comunità facendo parte della nostra storia dove rimangono aggrappate le nostre radici. Molte sono state restaurate ma tante ancora attendono di essere recuperate, salvate definitivamente dall’abbandono e dall’incuria del tempo.

Foto in primo piano: Edicola interna all’Arco della Terra, l’antico accesso alla città vecchia di Molfetta. All’interno di questo grande arco, sono ancora visibili i gangheri in pietra a cui si incardinava il grande portone che, aperto all’alba, veniva chiuso due ore dopo il tramonto. L’edicola votiva risalente al 1666, è dedicata alla Madonna delle Grazie, un tempo invocata per guarire dall’epilessia. Ph. Luigi Gadaleta

Molfetta, Edicola votiva di Vicolo Paniscotti. Ph. Dario Lazzaro Palombella
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