La coalizione di Tommaso Minervini ha già vinto al primo turno ma …

Le 11 liste a sostegno del Sindaco uscente hanno già raggiunto al primo turno la maggioranza assoluta dei voti e hanno già la maggioranza dei seggi in consiglio comunale. Tommaso Minervini si è imposto sul suo contendente di minoranza in 59 sezioni su 60 ma …

Il Sindaco uscente di Molfetta, Tommaso Minervini

Con il il 52,63% la coalizione di Tommaso Minervini si è già assicurata al primo turno la maggioranza assoluta dei seggi del prossimo consiglio comunale. La matematica non è un’opinione, anche in questo caso, e i numeri parlano chiaro. Non solo. Tommaso Minervini si è già imposto su suo contendente di minoranza in 59 sezioni su 60 mentre ha già superato per ben 26 volte il muro del 50% dei votanti.

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La legge comunale e provinciale del 1993, tuttora in vigore per i comuni, attribuisce sotto certe condizioni il 60% dei seggi alla coalizione che sostiene il candidato sindaco che ottiene la maggioranza assoluta al primo turno, oppure che prevale nel turno di ballottaggio.

Il turno di ballottaggio, quindi, servirà solo a decidere se il prossimo sindaco di Molfetta, sarà un sindaco con una maggioranza ampia e consolidata, come quella di Tommaso Minervini, oppure un sindaco di minoranza che non avrà dalla sua il sostegno maggioritario della sua coalizione. Il premio di maggioranza consente infatti ad un sindaco eletto di poter governare e amministrare una città almeno nella prima parte del mandato. Sappiamo già che in “corso d’opera”, dopo qualche anno di governo, qualche fibrillazione non manca mai anche ai sindaci eletti con una consolidata coalizione maggioritaria.

Tornando alla legge, se al primo turno nessuno dei candidati a sindaco raggiunge il 50%+1, scatta il ballottaggio tra ‘primo’ e ‘secondo’ classificato dopo 14 giorni. Per la truppa di liste collegate al vincitore, è previsto un premio di maggioranza a garanzia della ‘governabilità’ durante il mandato quinquennale. La legge elettorale però prevede due casi particolari in cui il premio di maggioranza non scatta: quando il sindaco è eletto al primo turno ma la sua coalizione ottiene una frazione inferiore ai due quinti dei voti validi, oppure quando i cittadini attribuiscono al primo turno la maggioranza assoluta a una coalizione diversa da quella del sindaco eletto. Ebbene, l’ultima opzione è quella che ci riguarda più da vicino perché la coalizione di Tommaso Minervini ha già ottenuto al primo turno la maggioranza assoluta dei voti validi e quindi anche quella dei seggi in consiglio comunale.

Ecco perché qualcuno ha già aleggiato lo spettro della cosiddetta “anatra zoppa” a Molfetta. L’espressione, dall’inglese ‘lame duck’, configura quell’eletto dal popolo che però, per motivi legati al sistema elettorale, non viene ritenuto capace di esercitare il potere politico. Si tratta di quei rari casi in cui un sindaco, pur eletto a maggioranza, si trova a “convivere” con un consiglio comunale la cui maggioranza è rappresentata da liste che avevano sostenuto un diverso candidato a sindaco. Questa situazione, con l’attuale legge elettorale per i comuni, può verificarsi nel caso in cui un gruppo di liste collegate al primo turno ottenga almeno il 50% +1 dei voti validi, mentre la maggioranza dei voti per il candidato a sindaco vada ad un sindaco sostenuto da un altro gruppo di liste. In questo caso, non scatta il “premio di maggioranza” a favore delle liste che sostengono il candidato sindaco effettivamente eletto. Il premio di maggioranza non scatta nemmeno nel caso di sindaco eletto al primo turno, se le liste che lo appoggiano non raggiungono il 40% dei voti. Occorre rammentare che l’esatta interpretazione della legge è ancora oggetto di un acceso dibattito giurisprudenziale con esiti spesso contrastanti.

Nulla si può quindi escludere a questo punto a Molfetta. Chiaro, i cittadini nel segreto dell’urna sono davvero liberi di votare chi vogliono, potendo determinare un risultato definitivo davvero sorprendente. Nessun risultato definitivo, al ballottaggio, è possibile oggi escludere a priori.

Come farebbe però ad andare avanti un sindaco di minoranza? Bella domanda, verrebbe da dire. Allora, proviamo a dare qualche risposta. Tre sarebbero in questo caso i sentieri percorribili: lotta in aula provvedimento per provvedimento, accordo politico con una o più liste del ‘campo avverso’ oppure ricorso al Tar, per far valere il principio della ‘governabilità’ e far scattare, di conseguenza, il premio di maggioranza.  Strada quest’ultima già percorsa in altri comuni da ‘anatra zoppa’. In alcuni è andata bene, in altri male.

Al ballottaggio del 26 giugno prossimo, solo Tommaso Minervini, in caso di vittoria, conseguirà il premio di maggioranza. In caso di vittoria del suo avversario, invece, non scatterà nessun premio di maggioranza per quest’ultimo perché la maggioranza dei consiglieri comunali è stata già espressa dalla coalizione del sindaco uscente che ha già ampiamente superato la maggioranza assoluta dei voti validi al primo turno.

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