Giorno del Ricordo: “Noi non dimentichiamo la tragedia delle Foibe”

Alle vittime di quella persecuzione, ai profughi, ai loro discendenti va il pensiero dei Socialisti del Nuovo Psi di Molfetta e di tutti i Liberali e Riformisti di Terra di Bari.

La nave Toscana durante l’abbandono di Pola (1947)
La bambina con la valigia è l’immagine simbolo dell’esodo istriano. Egea aveva 5 anni e nel luglio del 1946 si stava preparando con la mamma a lasciare Pola assieme ad altri 30mila italiani. Il papà, prelevato dai partigiani di Tito, era sparito nel nulla. Lo zio Alfonso, pochi giorni prima della forzata partenza dall’Istria aveva chiesto ad un fotografo di scattare l’immagine simbolo per non dimenticare mai il dramma dell’esodo. Egea, con i boccoli da bambina e un vestitino estivo, teneva con tutte e due la manine mani un borsone. Lo zio aveva aggiunto un cartello con la scritta “esule giuliana” e il numero dei polesani costretti ad andarsene dalle violenze di Tito e per non vivere sotto il comunismo. La foto è diventata il simbolo dell’esodo di almeno 250mila italiani dall’Istria, Fiume e la Dalmazia.

Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata.

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Istituita nel 2004, vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.

Si chiamano foibe le cavità naturali, presenti nella regione del Carso, a cavallo tra il Friuli-Venezia Giulia e le odierne Slovenia e Croazia. Proprio lì, a partire dal crollo del regime fascista, nel 1943, furono compiuti massacri contro la popolazione italiana ad opera dei partigiani comunisti jugoslavi. Non si sa con esattezza quanti italiani furono uccisi e poi gettati nelle foibe profonde anche centinaia di metri.

Per tenere viva la loro memoria, nel 2004, è stato istituito il “giorno del Ricordo”, che si celebra, ogni anno, il 10 febbraio.

Alle vittime di quella persecuzione, ai profughi, ai loro discendenti deve andare il nostro pensiero, a noi tutti il compito di vincere quel clima negazionista e ipocrita che, per lungo tempo, ha tenuto nascosta una pagina tragica della nostra storia recente.

Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-dalmati sono state raccontate su pagine strappate dai libri di scuola. E’ tempo di ricucire quello strappo. E’ tempo di verità per evitare che l’indifferenza cancelli tutto.

Ogni violenza, di qualunque genere, fatta a chiunque è violenza e i giovani vanno esortati alla pacificazione della storia ed alla capacità di relazione tra persone e Stati, ognuno col proprio convincimento, ma condannando sempre e comunque la violenza e tutelando sempre i diritti fondamentali della persona umana, il diritto alla vita, alla dignità e alla libertà.

A Molfetta il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, presso la Cittadella degli Artisti, la Cooperativa Teatri di Bari, alle ore 19, propone “Urla dalle Foibe” di e con Lisa Ferreri. Costi e prenotazioni presso l’Info Point turistico in via Piazza 27, telefono, 351 98 69 433. Fino al 12 febbraio, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13, è possibile visitare “La memoria e il ricordo”, presso l’Istituto Amerigo Vespucci, mostra fotografica a cura dell’Associazione Eredi della Storia.

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