Che fine ha fatto il “Salvàtor Mundi” di Leonardo? Dopo la vendita all’asta nel 2017 per la cifra record di 450,3 milioni di dollari, si sono perse le sue tracce. C’è chi ipotizza un intrigo internazionale …
Il Salvàtor Mundi è un dipinto a olio su tavola (66×46 cm) attribuito a Leonardo da Vinci, databile al 1499 circa e conservato in una collezione privata di Abu Dhabi. Gesù Cristo è raffigurato frontalmente e a mezza figura, come tipico dell’iconografia (si veda ad esempio il Salvàtor Mundi di Antonello da Messina), mentre leva la mano destra per benedire e nella sinistra tiene il globo, simbolo del suo potere universale.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!L’attribuzione finora è stata confermata da quattro studiosi internazionali, con pareri unanimi, ma è stata contestata da altri studiosi. La storia del quadro è complicata. Ma l’idea che ci si fa è piuttosto chiara: non ci sono documenti sufficienti né accertamenti univoci per dire che il Salvàtor mundi sia un Leonardo «oltre ogni ragionevole dubbio» e nemmeno per sostenere il suo contrario. Una cosa è certa: la sua vendita da Christie’s, nel novembre del 2017 al costo di 450,3 milioni di dollari, inclusi i diritti d’asta, l’ha resa l’opera d’arte più costosa della storia acquistata da un privato.
Dal XVIII secolo molti altri Salvàtor Mundi appesi nelle corti d’Europa vengono attribuiti a Leonardo, la tavola degli Stuart è riconosciuta, con qualche incertezza, in quella che a inizio ‘900 il Victoria and Albert Museum acquista da un rigattiere a Londra per conto del marchese Cook. Nessun critico, da notare, attribuisce mai questa tavola a Leonardo. Nel giugno 1958 l’ultimo dei Cook consegna a Sotheby’s la vecchia tavola per essere messa all’asta: se la aggiudica un anonimo per 45 sterline come «copia da Boltraffio». Nel 2005, il gallerista americano Robert Simon compra a New Orleans un Salvàtor Mundi che corrisponderebbe a quella venduta dai Cook pagandola questa volta 10mila dollari. Da qui inizia la «costruzione» del Salvàtor Mundi di Leonardo ritrovato. Simon la fa restaurare e «riemerge» lo sfumato leonardesco… Nel 2008 la tavola viene portata alla National Gallery dove alcuni esperti iniziano a sostenere che sia questo «l’originale perduto» di Leonardo e nel 2012 il prestigioso museo inglese organizza una supermostra con al centro l’attribuzione a Leonardo del Salvàtor Mundi americano restaurato. Nel 2013 è acquistato in trattativa segreta tramite Sotheby’s da un intermediario svizzero, e la cifra è già lievitata a 80 milioni di dollari. Pochi giorni e lo svizzero lo gira (per 127 milioni) al magnate russo Rybolovlev, il quale decide poi di affidarlo a Christie’s, che sceglie di batterlo in un’asta di quadri «moderni» perché girano più soldi.