Dove nasce la tombola, uno dei giochi più amati in italia?

Il gioco della Tombola è uno dei passatempi preferiti del Natale in Italia. Ma dove e come nasce il gioco più amato dalle famiglie italiane nel periodo natalizio?

Carlo Sebastiano di Borbone è stato duca di Parma e Piacenza con il nome di Carlo I dal 1731 al 1735, re di Napoli senza numerazioni dal 1734 al 1759, re di Sicilia con il nome di Carlo III dal 1735 al 1759, e dal 1759 fino alla morte re di Spagna con il nome di Carlo III. Re Carlo in un ritratto di Giuseppe Bonito

Il gioco della tombola sembra essere nato a Napoli nel XVIII secolo, come alternativa domestica al gioco del lotto. E’ figlio quindi della tombola napoletana e del gioco del lotto. Infatti, una peculiarità della tombola Napoletana è, inoltre, l’associazione dei numeri con cui si gioca ai significati della Smorfia, la quale assegna un significato specifico, solitamente di tipo umoristico, ad ogni singolo numero da 1 a 90.

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Secondo la tradizione napoletana, questo gioco sarebbe stato inventato precisamente nel 1734, a seguito di una discussione riguardante il gioco del lotto, avvenuta tra il re Carlo di Borbone e un frate domenicano, padre Gregorio Maria Rocco. In quell’occasione sembra che la discussione vertesse sull’opportunità o meno di vietare il gioco del lotto che all’epoca era sotto il controllo pubblico e sulla moralità del gioco d’azzardo in generale. A quell’epoca nel Regno delle due Sicilie, e soprattutto a Napoli,  il gioco d’azzardo del lotto era particolarmente diffuso. E il re voleva renderlo legale per poter così incassare i tanti soldi spesi dal popolo con le scommesse. Il frate, invece, si opponeva dicendo che la legalizzazione del gioco avrebbe allontanato ancora di più i fedeli dalla preghiera. 

Da un lato, padre Gregorio Maria Rocco sosteneva che tutti i giochi d’azzardo dovessero essere considerati immorali in quanto contrari alla dottrina della chiesa e che, di conseguenza, in quanto immorali dovessero essere totalmente proibiti dalle autorità politiche, e in ogni caso non dovessero essere gestiti da queste ultime. Dall’altro lato, però, più pragmaticamente, il re Carlo di Borbone sosteneva la necessità del controllo pubblico del gioco al fine di evitare che una volta vietato, il gioco diventasse oggetto della criminalità e che vi fosse un conseguente fiorire del lotto clandestino. Alla fine della disputa il re ebbe la meglio, tuttavia concordò con il frate che il gioco sarebbe stato sospeso durante le festività natalizie come segno di rispetto verso l’autorità della chiesa, allo stesso tempo, però, il gioco del lotto rimaneva sotto il controllo dell’autorità politica, e sarebbe continuato durante tutto il resto dell’anno. 

Ma i napoletani non erano disposti a rinunciare a quel divertimento e continuarono a giocare al lotto… ma in famiglia! Iniziarono infatti ad organizzarsi per giocare a casa a questa variante domestica del gioco del lotto, che in breve tempo divenne un tradizionale gioco del periodo natalizio. I novanta numeri del lotto furono così messi dentro “panarielli” (appositi cestini di vimini) e vennero inventate le cartelle con i numeri disegnati per tenere conto delle estrazioni successive.

Il gioco della tombola, in pratica, nasce da un escamotage del popolo napoletano per aggirare il divieto di giocare al lotto nel periodo natalizio. All’inizio, il gioco della tombola fu limitato al territorio del regno di Napoli, ma nel giro dei decenni e dei secoli successivi si diffuse in tutta la penisola italiana come uno dei giochi più amati dagli italiani.

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