Molfetta misteriosa, storie da brividi e macabre leggende

Spettri, ombre oscure e volti che si rivelerebbero nelle foto scattate nell’antico Duomo di Molfetta. Luoghi macabri dove aleggiano da secoli storie di grande mistero e terribili leggende; dove ancora oggi, in piena notte, si verificano fenomeni inspiegabili. Conosciamo insieme la “Molfetta da brividi”.

Riconoscete un “volto”? Nulla di “soprannaturale” verrebbe da dire, solo il frutto dei secoli. Solo mera casualità, quindi? Forse… Foto scattata nel Duomo romanico di Molfetta da Nicolò Azzollini.

La storia e le vite di tutti noi sono spesso popolate da misteri inspiegabili, alcuni reali, altri immaginati. Un tempo (in verità, ancora oggi) si usava la religione o si fornivano cause soprannaturali per interpretare eventi e fenomeni altrimenti inspiegabili. Questo perché le persone sembrano non trovarsi a proprio agio a convivere con il dubbio. Ma il dubbio è l’essenza della scienza, e molte delle risposte ai nostri dubbi arrivano proprio dalla scienza. Non tutte, però. Tanti fatti strani restano ancora senza spiegazione. Incredibili misteri inseguono ancora la vita dell’uomo.

Di tanto in tanto, nella storia dell’umanità, capitano cose che non possono essere spiegate. Eventi senza logica e senza risposta, che restano sospesi nel limbo del dubbio e mettono i brividi solo pensandoci. Un “incontro con l’ignoto” è quindi sempre possibile nella vita di ognuno di noi. Anzi, l’ignoto è quella parte che ci abita e che ogni tanto ci lancia dei segnali. Sappiamo sempre coglierli? Dobbiamo sempre coglierli? Oppure dovrebbe valere sempre la regola di restare lontani da tutto quello che non conosciamo ancora o riusciamo a spiegare? Eppure, l’ignoto affascina molti di noi, lo temiamo perché non lo conosciamo ma, paradossalmente, proprio il fatto di non conoscerlo ci fa sentire così attratti, che ne aneliamo “l’incontro”.

Il concetto di “realtà altra” è molto, troppo ampio e impreciso: può abbracciare, infatti, tanto i fenomeni e le entità di natura fisica, ma tuttora inspiegati, quanto quelli di natura parafisica, fino a quelli di origine extraterrestre, ma non necessariamente inspiegabili (si pensi alla caduta dei meteoriti); per giungere, da ultimo, ai fenomeni del preternaturale e del soprannaturale (ovviamente per chi è disposto ad ammetterne la possibilità). Tutto può evocare “altro”, qualcosa che va al di là della nostra esperienza, che apre domande, che fa intuire l’esistenza di qualcosa che va “ben oltre” la nostra immediata percezione e di cui avvertiamo a volte un’eco indefinita proveniente dal nostro foro interiore.

Spesso l’ignoto ci paralizza. Cullati dalla certezza di una vita sicura, ci barrichiamo in quello che a noi pare confortante che allo stesso tempo però ci intrappola. Altre volte l’ignoto ci attrae, una “forza oscura” sembra spingerci in una direzione senza darci la possibilità di intuirne la meta. Le sfide dell’incognito spesso ci intrigano ma anche ci condizionano fino al punto da non riuscire più a ritornare sui nostri passi. E noi non vogliamo “tornare sui nostri passi”. Le critiche aumentano quando pubblichiamo questo genere di articoli, è inevitabile, ma umentano anche gli apprezzamenti e ulteriori racconti che ci consentono di arricchire ulteriormente i nostri articoli. L’ignoto ci attrae, è inutile negralo, forse lo immaginiamo anche dove in realtà non esiste, ma è impossibile pensare che esso non esista affatto. Può essere che  tra le pieghe dei nostri racconti effettivamente vi siano “tracce di ignoto”. E’ impossibile escluderle in toto. Per questo motivo continuiamo il nostro viaggio alla ricerca di storie di grande mistero da raccontare; storie di spettri e ombre oscure, macabre leggende e luoghi insoliti dove ancora oggi si verificano in piena notte fenomeni  inspiegabili.

Parleremo ancora della “Molfetta da brividi”, ma attenzione, non ci occuperemo solo di quei luoghi ricchi di storia, che attraggono ancora oggi il visitatore per il loro indubbio fascino macabro; luoghi dove ancora oggi, a distanza di secoli, aleggiano numerose storie di mistero tra sacro e profano. Strani fenomeni, infatti, si sarebbero verificati anche in edifici moderni, apparentemente senza storia. Attenzione! Abbiamo detto “apparentemente”. E un motivo c’è. Non dobbiamo dimenticare infatti che spesso, a Molfetta, sono stati costruiti edifici moderni dopo l’abbattimento di qualche complesso architettonico molto antico. Molfetta è ricca anche di questi posti, di questi scempi urbanistici che, a sentire alcuni racconti, avrebbero creato non pochi “problemi” alle anime che ancora “dimoravano” negli oscuri meandri di quegli antichi palazzi. Lo stravolgimento dei luoghi, evidentemente, dopo l’inesorabile e tranquillo scorrere dei secoli, “qualche problema” deve  evidentemente aver creato anche in tempi moderni ai residenti di questi nuovi stabili edificati sulle macerie degli edifici molto più antichi abbattuti.

Le cronache VERE di inquietanti avvenimenti ancora privi di una spiegazione razionale che si sono verificati di recente nella città di Molfetta e nei suoi dintorni. “Spettri. Storie vere di una Molfetta sconosciutadi Donato Altomare (Autore)

Qualcuno sostiene che dopo alcuni abbattimenti, in qualche caso, in fase di scavo e quindi di demolizione anche dei bassi e delle cantine di antichi edifici, siano stati scoperti anche antichi sepolcri, se non anche cadaveri di nascituri occultati. Non ci dimentichiamo che in passato, alla nascita, i bambini non venivano dichiarati subito, per cui poteva capitare che il bambino nato con qualche malformazione venisse soffocato ed occultato. Non dimentichiamo inoltre che un tempo, la città, era ricca di piccoli e medi complessi religiosi, tutti dotati di cripte e fosse comuni più o meno grandi. Non era raro in passato, a seguito di una demolizione o ristrutturazione, incappare in questi cumuli di ossa dei nostri antenati. Non sempre però, soprattutto a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, questi ritrovamenti venivano comunicati alle autorità preposte.  C’è da dire inoltre che anche le autorità preposte, all’epoca, non erano poi così tanto predisposte alla adeguata vigilanza e non c’erano tutte le leggi di tutela che ci sono oggi quando anche dopo uno scavo, casualmente e “senza preavviso”, affiorano resti di tombe del passato. Nessuno si meravigli se tante sono le storie che si raccontano ancora oggi circa gli spiriti e le apparizioni di fantasmi legati anche a questi nuovi edifici, comunque costruiti a partire dagli anni Cinquanta e fino alla fine del secolo scorso, su luoghi dove erano preesistenti da secoli altri edifici a volte molto importanti.

Nel 2009, durante gli scavi a Piazza Minuto Pesce, furono trovati alcuni scheletri umani in una fossa comune. Si trattava delle sepolture dell’antico convento di S. Francesco della Scarpa costruito dai frati minori conventuali subito dopo la venuta di San Francesco in città e demolito nel 1888 per far posto al mercato del pesce. Già all’epoca della demolizione del convento, durante gli scavi per la realizzazione del mercato, erano venuti alla luce antichi reperti e resti umani. All’epoca si usava seppellire i morti sotto l’altare e questo è avvenuto anche ad opera della Confraternita della Pietà che gestiva l’ospedale, che seppelliva chi moriva nel nosocomio. La chiesa fu distrutta durante il Sacco di Molfetta del luglio 1529 e fu poi costruita in modo approssimativo, tant’è che aveva sempre bisogno di riparazioni, fino al terremoto dell’11 Maggio 1560, quando la chiesa si aprì in due e si decise di demolirla perché era diventata inservibile.

Dopo aver attraversato l’antico accesso alla città vecchia, un enorme arco di pietra noto come “Porta della Terra”, si entra in un’altra dimensione, quella di un suggestivo, romantico ma anche misterioso borgo medievale, dominato da un duomo sorto all’estremità della città, agli albori del secondo millennio, con le sue inconfondibili “torri gemelle” e cupole orientaleggianti; una fortezza protesa sul mare, quasi ad estendere la sua protezione non solo alla città medioevale, ma anche alle navi che solcavano nei secoli passati le acque prospicienti. Sirene, tritoni, diavoli e creature fantastiche animano questa enigmatica chiesa-fortezza medievale ricca di storia ma anche di misteri, tra sacro e profano, in un intreccio indissolubile e secolare. Non solo, ma in quell’enigmatico edificio, “ombre oscure” si rileverebbero negli scatti fotografici di inconsapevoli e solitari visitatori. Facce, ombre, spettri che apparirebbero anche nei pressi della Chiesa della Morte, luogo dall’indubbio fascino macabro, sito sepolcrale del passato, dove sono stati inumati per secoli migliaia di cadaveri. E senza andare troppo indietro nel tempo, giusto per rimanere ai giorni nostri, come dimenticare che vi sono ancora oggi, nel nostro centro storico, vecchi stabili, disabitati da decenni, dove nessuno ci andrebbe ad abitare per la conclamata presenza di spettri, oppure case di vecchi edifici, dove fenomeni inspiegabili, testimoniati dalle esperienze di chi ci ha vissuto, si verificano ancora oggi.

Nella nostra città, tanti sono i luoghi, i palazzi, le case che al loro interno, oltre le incrostazioni del tempo e gli spessi strati di intonaco, sono stati testimoni di un terribile passato fatto di morti cruente, omicidi e suicidi. Fatti di cronaca che hanno valicato il tempo, anche per gli strani fenomeni che si verificano ancora oggi in quei luoghi teatro di eventi terribili. Inutile girarci troppo intorno: nella nostra città è avvenuto davvero di tutto in tutte le epoche storiche e non stiamo ovviamente parlando solo della storia ufficiale della nostra città. Infatti noi, in questo viaggio senza un itinerario ben preciso, vogliamo raccontarvi quelle storie off limits di cui la storiografia ufficiale non si occupa mai.

Tra i luoghi della Molfetta misteriosa c’è sicuramente la Torre di Navarino. Tra le sue antiche pietre, la storia, il mistero e la leggenda corrono di pari passo.

Qualche anno fa si diffuse la notizia della sinistra e rumorosa presenza di un fantasma in un grosso condominio ancora in costruzione. Nella nostra città, ricca di memorie del tempo delle crociate e di bella architettura del medioevo, lo spettro stranamente si rivelava in un nuovo edificio, cosa che provocò tanto clamore e un sussulto turistico nuovo e diverso dal solito. Arrivava gente da altri paesi e, a sera, si appostava per vedere l’anima dannata all’opera, con rumori di catene e simili. Il caso era singolare, ma la diceria durò poco, perché il fantasma non si mostrò mai alla folla. Questo spettro “a tecnologia avanzata” pareva aver scelto un luogo di soggiorno anomalo, visto che i disincarnati – secondo la credenza degli spiritualisti – rimangono nella casa in cui hanno vissuto. In altri casi stazionano nel luogo del decesso, se questo è avvenuto a causa di un fatto violento. Ma quando un palazzo antico “infestato” da presenze oscure viene demolito per far posto ad un edificio moderno cosa accade? E’ una domanda che conosce, almeno a sentir certi racconti, una risposta: “qualcosa accade”, durante la notte e in determinati periodi dell’anno, anche nell’edificio moderno. Tutto frutto della credulità popolare? Forse, ma secondo noi in qualche caso, non del tutto…

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