Mestieri scomparsi: “u’ conzasiegge”. Era un riparatore ambulante di sedie

Tanti e vari sono i lavori artigianali che in passato hanno animato la città, molti dei quali ormai scomparsi con l’avanzare del progresso … Da un racconto di Angelo Boccanegra

In vernacolo molfettese “U’ Conzasiegge” è sia il mestiere ambulante del riparatore di sedie (riparava sedie completamente in legno, le “siegge de fenecchiétte”, di bambù e legno e le “siegge de pagghie” in paglia e legno) sia una marcia funebre molto conosciuta, eseguita sopratutto in periodo pasquale durante le processioni.

Un’antica professione, oggi pressoché scomparsa,  che merita una particolare attenzione, era quella dell’impaglia-sedie, in vernacolo molfettese: “u’ conzasiegge”.

Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!

L’impaglia-sedie era il riparatore ambulante di sedie che di prima mattina girovagava fra le strade ancora buie e deserte della città vecchia, offrendo il proprio lavoro con il suo tipico richiamo “u’ conzasiegge c’aggiùste r’siegge. Le donne approfittavano della sua presenza per riparare “re siegge de fenecchiétte”, il cui fondo era coperto da fibre di bambù, e “re sìegge de pagghie”, il cui fondo era coperto da paglia intrecciata. Le prime arredavano la camera da letto, le seconde erano normalmente in cucina.

Un tempo, non si buttava mai via niente. Tutto doveva essere riparato e quindi tutto diventava alla fine riparabile, per cui proliferavano diverse tipologie di riparatori ambulanti come i riparatori di ombrelli e i riparatori di sedie.

Quando l’impagliatura delle sedie dopo un po’ di anni, a causa del continuo utilizzo, cominciava a deteriorarsi, fino a determinare spesso la rottura dei giunchi, non si usava buttarle via ma si facevano riparare da un artigiano ambulante, dietro corresponsione di un modesto compenso per la riparazione effettuata. Costui veniva chiamato “conzasiegge”. Tra gli strumenti adoperati da questi stravaganti artigiani vi erano naturalmente i fili di paglia o di finocchietto, un coltello affilato per tagliarli e una stecca per favorire l’intreccio.

Il termine dialettale dell’impaglia-sedie è ancora di uso comune a Molfetta, nonostante di ambulanti riparatori di sedie non se ne vedano più in giro da tempo, anche perché “U’ Conzasiegge“ è il titolo di una marcia funebre molto conosciuta, eseguita durante le tradizionali processioni della Settimana Santa.

Si racconta che il grande Maestro  Vincenzo Valente (1830 – 1908), aggiunse alla marcia funebre originariamente intitolata “Pianto Antico” (1857), il popolare motivo finale ispirandosi proprio al tipico richiamo mattutino dell’impaglia-sedie ambulante: “u’ conzasiegge c’aggiust r’siegge”. E questo sarebbe il motivo per cui la marcia funebre originariamente intitolata “Pianto antico” oggi è a tutti nota come “U’ Conzasiegge”. La marcia funebre “U’ Conzasiegge”, la più antica del repertorio locale, ancor oggi eseguita immancabilmente il Venerdì Santo all’uscita di Cristo Morto dalla chiesa di Santo Stefano ed in Via Sigismondo, dove un tempo abitava il maestro, è forse quella che maggiormente tocca il cuore e l’anima di tutti i molfettesi.

/ 5
Grazie per aver votato!

Sharing is caring!