L’arte di Michele Zaza “dialoga” con gli ambienti del Maschio Angioino

Le congratulazioni all’artista molfettese del Sindaco Tommaso Minervini

“Michele Zaza – Pensiero Cosmico”. Progetto per la Cappella Palatina. Napoli, Maschio Angioino.

«A partire dal prossimo 16 luglio Michele Zaza, un altro figlio illustre di Molfetta, esporrà nella Cappella palatina situata negli ambienti del Maschio Angioino, a Napoli. E questo è motivo di grande soddisfazione. Molfetta sarà protagonista di una mostra evento». Il Sindaco, Tommaso Minervini, commenta così la notizia dell’ormai imminente apertura della mostra “Michele Zaza – Pensiero Cosmico”, un progetto espositivo site-specific, che si terrà a Napoli dal 16 luglio al 10 settembre prossimo. Inaugurazione: giovedì 15 luglio 2021 dalle 17 alle 19.30.

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«Faccio mia – continua il Sindaco – una citazione di Arthur Schopenhauer, secondo il quale l’arte si deve necessariamente considerare come il grado più alto, come l’evoluzione più perfetta di quanto esiste; perché ci offre essenzialmente la stessa cosa che il mondo visibile; ma più concentrata, più perfetta, con scelta e con riflessione. Ecco, l’arte di Michele Zaza, è così. E’ il luogo di una libertà perfetta che accompagna, chi guarda, al di là della materia».

Le opere di Michele Zaza sono rivelazioni che convertono il pensiero in immagine. Nel suo percorso artistico, la fotografia non è pura “testimonianza” di una realtà oggettiva, ma sempre “creazione” della realtà. Nato nel 1948 a Molfetta Michele Zaza inizia il suo percorso artistico a Milano nel 1972 con il ciclo “Cristologia”. Tra le numerose mostre collettive ricordiamo la Biennale dei giovani di Parigi nel 1975, la Biennale di San Paolo e la Documenta 6 di Kassel nel 1977, la Biennale di Venezia nel 1980 con una sala personale. Ha lavorato con importanti gallerie tra le quali: Luciano Inga-Pin a Milano, Lucio Amelio a Napoli, Massimo Minini a Brescia, Yvon Lambert a Parigi, Annamarie Verna a Zurigo, Leo Castelli a New York, e più recentemente con la Galleria Giorgio Persano a Torino, Repetto Gallery a Londra, Galleria de’ Foscherari a Bologna e Galleria Six a Milano. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche. Solo per citarne alcune: Fondation Emanuel Hoffmann, Öffentliche Kunstsammlung (Basilea); Hamburger Bahnhof-Museum für Gegenwart (Berlino); Walker Art Center (Minneapolis); Centre Georges Pompidou e Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (Parigi); Staatsgalerie (Stoccarda); Museum of contemporary art (Téhéran); Kunsthaus (Zurigo).

Cielo abitato, 1985. Michele Zaza

Michele Zaza – Pensiero Cosmico” è un progetto espositivo site-specific pensato da Zaza per la trecentesca Cappella Palatina di Castel Nuovo, una mostra personale in uno spazio pubblico di Napoli a cura di Andrea Aragosa, organizzata da Black Tarantella in collaborazione con l’Archivio Michele Zaza e promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli sotto il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.

Lungo le due grandi pareti della Cappella Palatina, costruita tra il 1279 e il 1284, si articola una doppia installazione di carattere multimediale, che raccoglie foto, video, interventi cromatici e l’utilizzo di vari elementi (molliche di pane, lampadine), pensata per dialogare con il suggestivo spazio architettonico. Sulla prima parete della sala, si scorge un’opera del 1985, Cielo abitato, composta da 12 fotografie, di grande formato, che si dispongono su un fondo dipinto di azzurro oltremare, in un’ampia distensione spaziale che evoca la dimensione cosmica. Sulla seconda parete, invece, si può ammirare l’installazione Pensiero Cosmico, del 2021, realizzata appositamente per la Cappella Palatina, composta da 3 grandi sagome dipinte di rosso ossido che si stagliano su un fondo, anche qui, di azzurro oltremare. Tra le singole sagome, dalla forma alata e metafisica, sono disposte sequenze di molliche di pane fissate sulla parete con piccoli chiodi (così come avveniva per l’installazione Universo estraneo nel lontano 1976 presso la Galleria Lucio Amelio di Napoli) a comporre forme fantasiose. Al centro di ciascuna sagoma è collocato un ampio schermo piatto. I tre schermi trasmettono differenti video in loop collegati tematicamente e in dialogo con le forme di molliche di pane e il fondo cromatico.

Fonti web: Comune di Molfetta, Arte.it

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