26 dicembre: perché il giorno di Santo Stefano è festivo?

Perché il 26 dicembre, il giorno dopo Natale, è considerato festivo? E perché si festeggia Santo Stefano?

Santo Stefano è un dipinto a tempera e oro su tavola di Giotto, databile al 1330-1335 circa e conservato nel Museo Horne a Firenze

Il 26 dicembre si ricorda Santo Stefano, il Primo Martire della Cristianità (Protomartire). Nei giorni successivi al Natale, infatti, vennero posti i “comites Christi”, ossia i più vicini al suo percorso terreno e i primi a renderne testimonianza con il martirio.

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Il giorno di Santo Stefano è una festa nazionale in Austria, Germania, Irlanda, Italia, Danimarca, Croazia, Serbia, Montenegro e Romania. L’Italia lo rese festivo nel 1949 mentre precedentemente era un normale giorno lavorativo; la Chiesa cattolica lo celebra altresì come festa religiosa, ancorché non di precetto, come invece è in Germania e altri Paesi germanofoni.

Nel Regno Unito e in vari Paesi del Commonwealth si celebra altresì il Boxing Day, che corrisponde sempre alla festa di Santo Stefano a meno che non cada di domenica, nel qual caso si celebra il 27 dicembre.

In Irlanda questo giorno è chiamato Lá Fhéile Stiofán o Lá an Dreoilín, mentre in Catalogna è chiamata Sant Esteve ed è un giorno di festa.

La festività di Santo Stefano, in Italia, è frutto di un’iniziativa dello Stato volta a estendere le celebrazioni del Natale, un po’ com’è avvenuto per il Lunedì dell’Angelo (la cosiddetta Pasquetta). Quindi il giorno festivo non è dato dalla ricorrenza del Santo, anche se esponente importante dei Santi della Chiesa, ma esiste allo scopo di allungare le feste di Natale. Il giorno di Santo Stefano e il Lunedì dell’Angelo sono giorni festivi stabiliti dallo Stato, per rendere più solenni e fruibili le feste di Natale e Pasqua.

Con buona pace di tutti i laicisti ipocriti…

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