Il presidente di Assocontact risponde alle dichiarazioni della Segretaria del PD

«Sul CCNL di Assocontact, pensato espressamente per il mondo dei call e contact center e attivo da questo febbraio, si continuano a raccontare solo falsità. E la cosa più spiacevole è che provengano dalle parole di esponenti politici imbeccati da una propaganda sindacale totalmente distruttiva» – così Lelio Borgherese, Presidente di Assocontact, in risposta alle dichiarazioni della Segretaria del PD, Elly Schlein, intervenuta a “L’Aria che tira” in collegamento da Taranto e di fronte ai cancelli dell’azienda Network Contacts.
«E’ del tutto falso che il nuovo contratto preveda 400 euro in meno al mese in busta paga o la cancellazione della malattia e della maternità, come ha aggiunto a margine dell’intervista la Segretaria del PD. Al contrario: include un aumento di circa 130 euro al mese e introduce, per la prima volta in Italia, la partecipazione dei dipendenti alla agli utili aziendali. Come osa definirlo ‘pirata’? Il rinnovo dell’attuale CCNL TLC è bloccato da oltre due anni a causa di un’estenuante e infruttuosa contrattazione tra le OO.SS confederali e la loro controparte datoriale. Noi, con senso di responsabilità e competenza, abbiamo costruito un’alternativa concreta, che guarda al cambiamento del mondo del lavoro, al benessere delle lavoratrici e dei lavoratori, al mantenimento e allo sviluppo dei livelli occupazionali ma che, soprattutto, restituisce piena dignità ai professionisti della relazione con i cittadini e i consumatori. Sarebbe utile se prima di diffondere notizie false, generando confusione e frustrazione alla categoria, la Segretaria si informasse.»
«Il settore, che rappresentiamo, conta oltre 40mila dipendenti e collaboratori in Italia, di cui più della metà operano nelle aziende associate ad Assocontact. Ideologie politiche e proselitismo sindacale non fanno altro che alimentare il panico, paralizzando un intero Paese. CGIL, CISL e UIL dovrebbero rivolgere le loro critiche altrove; si sarebbero dovute sedere al tavolo con noi per il bene di una categoria, che ogni giorno offre un servizio essenziale per i cittadini. Sembrano invece preferire la divulgazione di inutili falsità solo per calcare le passerelle mediatiche» – conclude Borgherese.
Attualmente, ai lavoratori dei call center viene applicato il contratto collettivo delle telecomunicazioni, firmato con Asstel, l’associazione datoriale confindustriale. Questo contratto copre 140mila dipendenti in Italia, di cui circa 40mila operatori di call center, ed è in fase di rinnovo. Le sigle sindacali confederali hanno avanzato la richiesta di un aumento salariale di 260 euro al mese per contrastare l’effetto dell’inflazione. L’iniziativa di Assocontact e Cisal ha, però, separato il comparto dei call center dal settore delle telecomunicazioni, introducendo un contratto specifico.